Stasera si rimette in moto la macchina di Giovanni Floris. Che proprio da questa terza stagione (delle cinque del contratto plurimilionario) potrebbe diventare una fuoriserie. I presupposti ci sono tutti. Il talk di La7 è cresciuto visibilmente (media finale 5,66% e una punta del 7,5% nella serata più vista) dopo l’avvio un po’ in sordina nella prima stagione. Ha saputo evolversi fino a diventare un format completo dai toni sempre sobri ed eleganti, come tengono a sottolineare l’a.d. di La7 Marco Ghigliani e il direttore di rete, Fabrizio Salini. I break pubblicitari sono aumentati e quindi il patron Urbano Cairo ha motivo di essere soddisfatto.
CON GIANNINI – Dopo due stagioni questa volta diMartedì non si troverà a competere con Ballarò, finito in cantina per volere di Daria Bignardi, il neo direttore di Raitre, che gli ha preferito Politics con Gianluca Semprini al posto di Massimo Giannini. Quest’ultimo però, scaduto il contratto biennale da conduttore del talk di Raitre, e in attesa di definire la nuova mission per Viale Mazzini (otto interviste), ha una grande voglia di riabbracciare l’amico di sempre, ora non più ex rivale. In barba proprio alla Rai, Semprini e la Bignardi. Lo stesso Floris l’ha confermato: “Giannini sarà ospite della prima puntata ed è un mio desiderio averlo opinionista a diMartedì per tutta la stagione. Ci sarà se risolve la questione con la Rai. Nei suoi confronti ho una grande stima perché è un giornalista che sa approfondire i temi e ha delle conoscenze fuori dal comune”.
BALLARÒ NEL CUORE – L’assenza di Ballarò comunque dispiace anche a Floris. “Molti di noi a diMartedì hanno lavorato per anni al talk di Raitre. E ne siamo orgogliosi. Lo abbiamo dentro. Esiste nella nostra mente. In questi due anni ci siamo evoluti e il nostro Ballarò è diventato diMartedì. Nel nuovo format abbiamo deciso di fare come si fa nel timone di un giornale. C’è la pagina della politica, dell’economia, dell’attualità, l’intervista, gli approfondimenti culturali e scientifici, l’alimentazione. In pratica una specie di giro d’Italia settimanale, i cui temi sono affrontati sempre con chiarezza, rigore e serenità”.
CROZZA C’È – Il primo politico ospite è Pier Luigi Bersani. La sigla è di Vinicio Capossela, mentre la copertina è sempre affidata a Maurizio Crozza, il cui intervento rappresenta il picco d’ascolto più alto del programma. Il comico di sicuro ci sarà per tutto il 2016. Poi nel 2017 lascerà La7 per approdare a Discovery. Tuttavia si sta lavorando per farlo restare a diMartedì fino a giugno. Le parti sono tutte interessate. Floris e Crozza lo desiderano, così come il loro agente Beppe Caschetto che farà di tutto per accontentarli. In fondo anche Discovery potrebbe avere un ritorno di immagine positivo. Quando Crozza era a La7 – ma interveniva a Ballarò su Raitre – per l’emittente di Cairo si trattava di una buona vetrina.
Tw: @MarcoCastoro