Di Antonello Di Lella
La partita è tutt’altro che locale. Perché dietro alle primarie del centrodestra in Puglia, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno, ci sono interessi ed equilibri che potrebbero lasciare il segno anche a Roma. Le consultazioni per scegliere il candidato governatore, volute fortemente dall’europarlamentare Raffaele Fitto, sono già state fissate al prossimo 23 novembre. E il primo a scendere in campo nella partita è stato Nicola Marmo di Forza Italia, attuale vicepresidente del Consiglio regionale. La decisione ha scosso, e non poco, i vertici del partito a Roma che hanno provato a frenare Fitto. Il consigliere politico azzurro, Giovanni Toti, non ha escluso la possibilità di ricorrere alle primarie per scegliere i candidati dei prossimi appuntamenti elettorali locali ma allo stesso tempo ha lasciato intendere che sarebbe auspicabile l’intesa su una candidatura condivisa. Tanto per rimarcare la strada indicata dal leader Silvio Berlusconi. E proprio il Cav, intervenuto telefonicamente alla riunione dei giovani azzurri pugliesi, volutamente non ha mai nominato la parola primarie. I due sono ai ferri corti già da tempo. E la questione primarie non fa certo sperare in una tregua. Fitto ne fa un cavallo di battaglia e ora non può davvero tornare indietro.
La frattura
Quelle pugliesi saranno primarie aperte anche alla società civile. Ma qualcuno dalla Capitale sta provando a mettere un bastone tra le ruote dell’ex ministro. Con il Nuovo Centrodestra che sembra essersi già tirato fuori dalla competizione in virtù dei diktat romani mirati a salvaguardare accordi di più ampio raggio con Forza Italia. Tra gli azzurri pugliesi, però, non ci sono dubbi: la nuova linea da seguire è quella di Fitto. Anche perché non occorre dimenticare che alle ultime elezioni europee è stato lui il candidato più votato (oltre 275 mila voti) nonostante il tonfo del suo partito. Un peso specifico di cui Berlusconi difficilmente potrà privarsi. Chissà se fino al punto di accettare l’introduzione delle odiate primarie.
Gli altri non stanno meglio
Se Atene piange, Sparta non ride. Perché anche nel centrosinistra il clima è tutt’altro che colloquiale con il governatore in carica, Nichi Vendola, e il favorito per guidare il centrosinistra, ovvero l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, che via Twitter se le sono date di santa ragione. Con Vendola che spinge la candidatura del senatore di Sel, Dario Stefàno, principale indiziato per sfidare Emiliano alle primarie di coalizione che si preannunciano scoppiettanti.