Arriva il decimo pacchetto di aiuti militari italiani all’Ucraina, il quarto firmato dal governo Meloni. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che contiene “disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”. Il supporto italiano al Paese invaso quasi tre anni fa dai russi prosegue, dunque, a suon di armi in attesa della svolta annunciata dal prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Continueremo nel nostro convinto sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina”, ha affermato qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni.
L’Italia, le ha fatto ecco il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “è al fianco di Kiev nell’impegno a 360 gradi per una pace giusta, che non può essere la resa Ucraina”. E il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Vogliamo difendere il loro diritto a sopravvivere”. Gli armamenti da spedire dovrebbero andare incontro alle necessità dell’Ucraina, che sta subendo una pesante campagna di bombardamenti.
Da qui l’importanza per il governo dello scudo aereo rappresentato dal Samp-T che, però, deve essere prontamente rifornito dei munizionamenti usati per difendere gli obiettivi strategici: i preziosi Aster 30, in grado di intercettare il bersaglio fino a 120 km di distanza ed ingaggiarne 10 contemporaneamente, hanno un costo di 2 milioni di euro l’uno. Nelle settimane scorse Crosetto ha più volte incalzato il consorzio italo-francese Eurosam che produce il sistema chiedendo il raddoppio della linea di produzione. Accanto ai sistemi di difesa aerea l’Italia invierà munizionamenti, armi, gruppi elettrogeni ed i mezzi necessari a non lasciare sguarniti gli arsenali e le infrastrutture ucraine.
Non solo le armi all’Ucraina, Via libera anche al decreto Caivano bis
Il Cdm ha pure approvato il cosiddetto decreto Caivano bis. Che prevede interventi analoghi a quelli attuati a Caivano dal governo in alcune zone definite ad “alta vulnerabilità sociale”. Sette quelle individuate: Rozzano (Milano), il quartiere Alessandrino-Quarticciolo di Roma, il quartiere Scampia-Secondigliano di Napoli, Orta Nova (Foggia), Rosarno-San Ferdinando (Reggio Calabria), il quartiere San Cristoforo di Catania e il quartiere palermitano di Borgo Nuovo. Stanziati 180 milioni per un triennio, con un piano che dovrà essere definito entro due mesi dal commissario straordinario. Alla regia di tutto viene confermato Fabio Ciciliano, dal 2023 commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano e in seguito anche capo della protezione civile. R.M.