Un’iniezione di 25 milioni di euro alla Regione Lombardia, con lo scopo di celebrare adeguatamente il centenario dell’Autodromo di Monza, previsto per quest’anno. E dire che il circuito già nell’ultima Legge di Bilancio aveva beneficiato di risorse pari a 20 milioni.
Le risorse stanziate per celebrare il centenario dell’Autodromo di Monza
Un finanziamento in due passi, dunque. La seconda tranche, con un vero colpo di fantasia, è arrivata dal Sostegni ter, in discussione al Senato. E reca la doppia firma del ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, d’intesa con il collega, il numero uno del Ministero del Turismo, Massimo Garavaglia (nella foto insieme). A cui non sarà parso vero di destinare il tesoretto al collega di partito, Attilio Fontana, numero uno al Pirellone. Mettendogli a disposizione un po’ di fondi nel portafogli. Così più che un sostegno, come recita il nome del decreto, è una donazione, ottenuta pescando tra le pieghe di risorse dell’ultima Legge di Bilancio, che potevano andare anche in altre direzioni. Ma sono finite a Monza.
Come si è arrivati a questo punto? Durante il confronto in commissione Bilancio al Senato è stato approvato un emendamento che prevede il finanziamento della celebrazione dell’autodromo. Ma se l’anno del centenario è quello in corso (la data di fondazione è il 3 settembre 1922), i ministri – con il placet della maggioranza – hanno previsto un finanziamento che si spalma per un quadriennio. Il “contributo per gli investimenti”, come viene definito nel testo dell’emendamento, è di 5 milioni per l’anno in corso, di 10 milioni per il 2023, e quindi di altri 5 per il 2024 e il 2025. Un centenario lunghissimo. E anche molto esoso.
Lo stanziamento, in realtà, va a coprire parte dei costi per lo svolgimento del Gran Premio in quello che è il tempio della velocità, come viene ribattezzato dagli appassionati. Senza alcun dubbio si tratta di un pezzo della storia sportiva del nostro Paese, teatro di leggendarie sfide di Formula 1. Resta un enigma, però, il motivo per cui sia stato sostenuto, economicamente, in un provvedimento immaginato per ristorare attività in corso. Non certo per finanziare la Regione Lombardia.
Ma cosa c’entrano Giovannini e Garavaglia? Sono state le manine dei loro ministeri a riformulare l’emendamento iniziale che prevedeva stanziamenti ulteriori per la Regione Lombardia. L’iniziale proposta di modifica portava infatti la firma, guarda caso, di un’altra leghista, la senatrice Enrica Rivolta andando sempre nella stessa direzione, ma in maniera più generica.
La genesi dell’iter in commissione evidenza l’intervento prima del Mims, che aveva l’incremento del contributo, nella prima riformulazione. E poi, soprattutto, del ministero del Turismo, che ha specificato, nella successiva modifica, lo stanziamento in favore della Regione Lombardia. Quindi ha indicato in quale bacino attingere le risorse: un articolo dell’ultima manovra che stanziava genericamente fondi per la “realizzazione di investimenti finalizzati a incrementare l’attrattività turistica del Paese, anche in relazione all’organizzazione di manifestazioni ed eventi, compresi quelli sportivi”.
Il via libera all’emendamento ha completato l’opera. Adesso il testo del Sostegni ter è approdato in Aula al Senato, dove verosimilmente sarà blindato dalla fiducia, senza possibilità di ritocco. Dopodiché verrà trasmesso alla Camera e in questo caso la discussione sarà assente, causa tempi stretti. Così si profila l’okay finale. Per la gioia della Regione Lombardia.