La Rai ha i diritti per poter trasmettere Sulla mia pelle, il film che ricostruisce gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi in carcere, ma solo tra due anni. A rivelare l’incredibile contraddizione è stato ieri il deputato del Partito democratico (ed ex membro della commissione Vigilanza Rai) Michele Anzaldi, il quale peraltro da tempo chiedeva a viale Mazzini e Netflix di organizzare la messa in onda del film sulla televisione pubblica.
“Ancora nessuno mi ha risposto, ma nell’attesa di una risposta ufficiale da Rai o Netflix al mio appello pubblico per la proiezione del film Sulla mia pelle, mi sono permesso di prendere informazioni”, spiega Anzaldi. Che poi aggiunge: “Ho scoperto da una parte uno dei tanti errori Rai ossia che il film è già della Rai ma non può trasmetterlo prima di 24 mesi; dall’altra parte l’insensibilità di un’azienda come Netflix a cui la Rai avrebbe chiesto di mandare anticipatamente il film una sola volta e in cambio di un corrispettivo economico ricevendo un rifiuto”.
Insomma tanto Netflix quanto (più colpevolmente) Viale Mazzini non hanno trovato una quadra. “Sono profondamente amareggiato e mi dispiace per tanti motivi – ha concluso lo stesso Anzaldi – ma sarò costretto anche io a vederlo gratuitamente in una delle piazze organizzate dai giovani. Questo è il sistema Italia, e non”.