Si tratta solo del primo round. Il tribunale di Padova ha respinto il ricorso della Procura che nella primavera scorsa aveva chiesto di annullare tutti gli atti di nascita con i quali il comune di Padova aveva riconosciuto a 35 bambini lo status di figli con due mamme. Quei bambini sono finiti in un limbo, orfani per sentenza, con l’avvallo della politica omofoba al governo. Per il tribunale il ricorso della Procura è inammissibile.
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Europa viene riconosciuto legalmente e realizzato in 21 stati
Poco distante, a Milano, però un mese fa la Corte d’Appello ha dichiarato illegittime le iscrizioni anagrafiche dei bambini con due mamme. La furia ideologica del governo con la mamma cristiana e italiana Giorgia Meloni e con il ministro all’Interno Matteo Piantedosi è semplicemente rimandata. La discriminazione che sfrutta i vuoti normativi è pusillanime. Ma non si possono lasciare i diritti in mano ai giudici.
Non possono essere i tribunali a decidere la geografia delle famiglie. Il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Europa viene riconosciuto – a febbraio del 2024 – legalmente e realizzato in 21 stati ovvero: Andorra, Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Estonia. Il Parlamento ha l’obbligo di affrontare la questione.
Così ognuno si potrà assumere le proprie responsabilità: gli omofobi si siederanno con gli omofobi, i finti progressisti si sveleranno e ai cittadini verrà data la possibilità di giudicare i voti e non solo le promesse e le posture. La cosa certa è che fingere di non vedere la pluralità di famiglie non le cancella, con buona pace di Meloni e compagnia.