I vigili del fuoco sono intervenuti questa mattina alle 5.30 in Corso di Porta Vittoria, nel centro di Milano, per un incendio all’ultimo piano del Tribunale. Le fiamme si sono sviluppate in un archivio che si trova al settimo piano del palazzo di giustizia e ha coinvolto solamente una stanza che affaccia su uno dei cortili interni. Il rogo, domato dopo alcune ore da 7 squadre dei pompieri, ha distrutto la cancelleria centrale dell’ufficio dei gip e danneggiato il punto informazioni.
Sul posto, per un sopralluogo con le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, si è recato il pm Alberto Nobili. “Al momento -ha detto il giudice – non ci sono evidenze di responsabilità penali, si propende per un fatto accidentale”. “A mio avviso – ha spiegato il gip Guido Salvini – è tutto recuperabile, quelli bruciati sono fascicoli in transito, attività recente. In particolare sentenze, decreti di condanna e anche di intercettazioni, atti in uscita dalla procura. Tutte carte che dovrebbero essere state digitalizzate”.
“Un incendio divampato stamattina presto ha devastato alcuni uffici del Palazzo di giustizia di Milano. Le cause e i danni verranno accertati ma quello che mi preme adesso è esprimere tutta la mia vicinanza, in un momento già difficilissimo per tutta la città di Milano, ai magistrati, agli avvocati, al personale e a tutti coloro che lavorano negli uffici giudiziari milanesi”. Ha scritto su Facebook commentando l’accaduto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Donne e uomini che in queste settimane durissime stanno spendendo ogni possibile energia per non consentire all’emergenza coronavirus di fermare la giustizia. Dal Ministero hanno tutto il sostegno necessario per fronteggiare questa ennesima emergenza che si accanisce sulla giustizia milanese, vera e propria eccellenza della giustizia italiana”.
“Quando stamattina ho chiamato la Presidente della Corte d’appello Marina Tavassi – ha aggiunto il guardasigilli -, ho sentito tutti ancora una volta compatti, per far fronte alla situazione e provare a trovare le possibili soluzioni, muniti di quella professionalità e di quella determinazione che, da Ministro, non avrei nemmeno il coraggio di chiedergli: perché qui, come negli altri uffici giudiziari messi in estrema difficoltà dal virus, si va ben oltre quello che è dovuto allo Stato, è puro ed encomiabile spirito di servizio. Grazie! Il Ministero sta dando e darà tutto il sostegno possibile ma se la giustizia (e quindi tutto il sistema di tutela dei nostri diritti) sta resistendo e continuerà a resistere è soltanto grazie a loro. E’ giusto che i cittadini lo sappiano”.