Festa della Liberazione celebrata da Sergio Mattarella a Cuneo mentre la premier Giorgia Meloni ha scritto una lettera sul Corriere della Sera. In seguito alle parole del presidente del Consiglio sono arrivate dure risposte da parte del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e della Comunità ebraica.
Festa della Liberazione, Mattarella a Cuneo per celebrare il 25 aprile cita Calamandrei
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato la Festa della Liberazione a Cuneo. “E qui a Cuneo, mentre la guerra infuriava, veniva sviluppata un’idea di Costituzione che guardava avanti. Pionieri Duccio Galimberti e Antonino Rèpaci. Possiamo quindi dire, a buon titolo: Cuneo, città della Costituzione!”, ha dichiarato Matterella. “Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell’ottavo anniversario della uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: “morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza”. Insieme a Mattarella erano presenti anche i ministri Guido Crosetto, Daniela Santanchè e Roberto Calderoli e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando. Inoltre, Mattarella cita Calamandrei: “Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione“.
La comunità ebraica e Giuseppe Conte contro la lettera della Meloni
Nel giorno della celebrazione del 25 aprile, sono arrivati commenti e risposte polemici alla lettera che Giorgia Meloni ha scritto sul Corriere della Sera. “Buon 25 aprile e buona festa a tutti. Finalmente iniziano a esserci le premesse perché questa sia una festa condivisa, visto che oggi anche la Meloni vuole che questa sia condivisa e rinnega nostalgie del fascismo. Ne prendiamo atto”. Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, arrivando al museo della Liberazione in occasione del 25 aprile. “Quello che non condivido del suo appello – aggiunge – è la parte finale, quando ne approfitta poi per perpetuare questa escalation militare del conflitto russo-ucraino. E non mi sembra che sia questo il tema. Anzi direi che, come ha detto Papa Francesco, il coraggio ce l’ha chi vuole costruire faticosamente un percorso di pace, non chi si limita a invii e investimenti di attrezzature ed armamenti militari che ovviamente alimentano questa guerra”.
“Non si tratta di nostalgie ma del coraggio del valore assoluto dell’antifascismo, innegabilmente riconosciuto da noi tutti e riconosciuto dalla Costituzione che ci rende ancora cittadini liberi e democratici”. Così la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, commentando la lettera della premier Giorgia Meloni, dopo la cerimonia a Porta San Paolo in occasione del 25 aprile. “Credo che davvero ci sia uno sforzo da parte di tutti per unire. Il 25 aprile è di tutti. Non ci sono stati colori politici, differenze di religione, nessun distinguo tra chi ha scelto in quegli anni di sacrificarsi per la libertà di tutti. Ritroviamo questo valore di unità, nessuno se ne appropri né da una parte né dall’altra”, aggiunge Dureghello, commentando anche le parole dei giorni scorsi del presidente del Senato, Ignazio La Russa: “Penso che dobbiamo essere qua a presidiare e impedire qualunque allontanamento dai valori originari. Non credo che nelle istituzioni oggi questo sia presente ma siamo qui a rivendicare che presidieremo”.
Leggi anche: 25 aprile, la destra oggi si farà vedere il meno possibile. È proprio la Liberazione