La Festa della Liberazione si avvicina: dove saranno il premier Meloni e i ministri del Governo di Centrodestra il prossimo 25 aprile?
Festa della Liberazione, dove saranno il premier Meloni e i ministri del Governo il 25 aprile
Il Governo si avvicina allo scoglio del 25 aprile. Sin dall’elezione del nuovo esecutivo, il modo in cui il Centrodestra si sarebbe approcciato alla Festa di Liberazione ha tenuto banco nel mondo della politica e non solo. A meno di 48 ore dalla data X, quindi, è lecito chiedersi quali saranno i programmi in agenda del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei suoi ministri.
Mentre il polverone alzato dalle dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa che ha asserito che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”, il premier sarà all’Altare della Patria a partire dalle ore 9 di martedì 25 aprile. Qui, Meloni presenzierà alla deposizione di una corona di alloro da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la quale verrà celebrato il ricordo del 78esimo Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo. Il premier verrà affiancato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana e dal presidente del Senato. Quest’ultimo, nel pomeriggio, raggiungerà Praga per partecipare alla conferenza dei presidenti dei parlamenti europei.
Conclusa la commemorazione, il Capo dello Stato si recherà in visita a Cuneo, a Borgo San Dalmazzo e a Boves, località che fecero da scenario alle più alte tensioni dell’orrore nazifascista e della Resistenza. In questa circostanza, al fianco di Mattarella, ci saranno anche i ministri in quota Fratelli d’Italia della Difesa, Guido Crosetto, e del Turismo, Daniela Santanché. Presente all’appello anche il ministro leghista delle Autonomie Roberto Calderoli.
I programmi in agenda dei ministri
Anche le agende degli altri ministri del Governo Meloni sono perlopiù fitte di impegni istituzionali. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia), infatti, si recherà alla Fosse Ardeatine nella mattinata del 25 aprile. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso (FdI), andrà a Porta San Paolo con la comunità ebraica di Roma. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (FdI), invece, sarà alla commemorazione ufficiale a Treviso che verrà celebrata sulle note della Passione secondo San Matteo di Bach.
Altra musica per quanto riguarda il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, ha comunicato che trascorrerà la Festa della Liberazione in famiglia, lavorando e facendo comizi nei paesini della Brianza.
I ritorni a casa e in famiglia
Così come Salvini, sono molti i ministri che hanno deciso di tornare a casa o di trascorrere in famiglia il 25 aprile. La ministra dell’Università Annamaria Bernini (FI) tornerà nella sua città, a Bologna, così come il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (Lega) che sarà a Milano. Legge, Padova, Varese e Pescara, invece, sono le città in cui faranno ritorno il ministro delle Politiche Europee Raffaele Fitto (FdI), la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati (FI), il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti (Lega) e la ministra della Famiglia Eugenia Roccella(FdI).
Nello Musumeci, ministro del Mare in quota FdI, ha annunciato che porterà un fiore “caduti angloamericani, tedeschi e italiani” nei cimiteri militari di Catania.
Non pervenuti, invece, i programmi del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano mentre il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, originario di Moncalieri, sarà in Piemonte. Zangrillo, come la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, non ha ancora deciso a quali a quali eventi partecipare. Sulla stessa scia, anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Infine, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi trascorrerà un 25 aprile singolare. Ha deciso, infatti, di andare a Castelvetrano, in Sicilia, nella terra di Matteo Messina Denari per partecipare alla manifestazione “Memoria Nostra”, organizzata dal sindaco del Movimento 5 Stelle Enzo Alfano. In questo modo, la Festa della Liberazione viene rivisitata e vista come un’occasione per smarcarsi dall’incubo del capo mafioso. In una teca, inoltre, verrà esposta l’auto di scorta del giudice Giovanni Falcone, per ricordare l’attentato di Capaci.