Crollano tutte le Borse del mondo compresa Wall Street. Trump voleva fare l’America “great again” e invece sta ammazzando la gallina dalle uova d’oro. Un Re Mida a rovescio.
Walter Cosentini
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Gentile lettore, Re Mida a rovescio mi pare poco. Direi un Attila (“dove passa, non cresce più erba”, era il detto) in modalità autolesionista. L’arroganza dei dazi contro tutto il mondo ha già causato agli Usa perdite economiche pari a quelle del Covid e poco inferiori a quelle del dopo 11 settembre. Seguiranno inflazione e licenziamenti. Le 500 persone più ricche del mondo, in gran parte americani e finanziatori di Trump, hanno perso 485 miliardi di dollari in due giorni, secondo il Bloomberg Billionaires Index. Nelle borse europee tra giovedì e venerdì scorsi sono bruciati 1.241 miliardi di euro. E non sono ancora iniziate le ritorsioni. Solo la Cina, abbandonata la consueta prudenza, ha reagito subito con dazi del 34% su tutte le merci americane e ha bloccato l’esportazione di tecnologie dual use verso l’America. Inoltre ha vietato l’esportazione in Usa di 7 delle circa 15 terre rare: è una mezza bomba atomica, l’altra mezza è di riserva. È uno spettacolo inedito: un Paese che scaglia sanzioni contro il Re delle sanzioni, ossia lo Zio Sam. Per chi non ha soldi in borsa, è una goduria. Sul piano politico, il disastro di Trump è pazzesco. Ha affossato 80 anni di alleanza tra le due sponde dell’Atlantico. Non che io pianga per la bellicosa Europa: solo un continente di scemi di guerra poteva riuscire a diventare in un colpo solo nemico della Russia e dell’America. Comunque Attila si sarebbe fermato prima.