“Condivido la proposta del prof Bassetti. Io non sono rappresentante del mondo scientifico, ma dobbiamo garantire la sicurezza, cercando di non fermare il Paese”. È quanto ha detto a Pomeriggio Cinque news il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (nella foto), in merito alla possibilità di dare nuove regole, in particolare riducendo la durata della quarantena per i vaccinati con la terza dose che hanno avuto contatti con positivi (leggi l’articolo).
“Facendo due calcoli – ha precisato l’infettivologo Matteo Bassetti collegato assieme a Fedriga – si andrà verso i 100 mila contagi al giorno. Moltiplicati per 7-10 giorni di quarantena, e tenendo conto che ciascuno può essere stato in contatto vicino con almeno 5-10 persone, possiamo ipotizzare che in quarantena potrebbero finire 7 milioni di persone. Non possiamo pensare di gestire la quarta ondata del Covid con le stesse regole della seconda”.
“E’ possibile ovviamente riuscire a modificare la quarantena – ha dichiarato Fedriga – ma aspettiamo quanto ci verrà detto dal CTS”. Quanto al ritorno a scuola in Dad, il presidente ha assicurato: “Stiamo lavorando per tenere la scuola in presenza. Tutte le regioni stanno lavorando e la campagna vaccinale sta andando in questa direzione. Anche mio figlio di 7 anni ha fatto la prima dose, quello di 12 la seconda”.
Il Comitato tecnico scientifico, hanno fatto sapere fonti del Governo, si esprimerà nei prossimi giorni sulla richiesta di ridurre la quarantena per i contatti stretti che abbiano già ricevuto la terza dose del vaccino. Una decisione in tal senso potrebbe arrivare nei primi giorni di gennaio, quasi sicuramente prima della fine della vacanze di Natale. La quarantena, ora di sette giorni, potrebbe essere ridotta tra i tre e i cinque giorni.
“Basta quarantena per i contatti dei positivi – ha ribadito anche il presidente di Regione Liguria e assessore alla sanità, Giovanni Toti -, bisogna cambiare le regole e bisogna farlo al più presto prima che si blocchi un intero Paese. La penso esattamente come il direttore della clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti, che ogni giorno ha a che fare con il Covid”.
“Sottoscrivo quanto detto da Matteo Bassetti – ha detto ancora il governatore ligure – parola per parola. Non si può continuare ad affrontare il virus con la stessa metodologia dello scorso anno. La forma di Covid che stanno sviluppando centinaia di persone vaccinate con due o tre dosi di vaccino che dura 3 o 4 giorni con un raffreddore, non è paragonabile al Covid di un anno fa: tracciamento, milioni di tamponi, isolamento di tutti i contatti. Non si può affrontare questa fase con le stesse regole, con personale sottratto alle altre attività. Abbiamo oltre l’80% della popolazione generale che è protetta, chi non è vaccinato dovrebbe farlo, ma se non ha ancora capito o voluto capire difficilmente lo farà senza regole nuove”.
“Con oltre 50.000 casi al giorno destinati a diventare molti di più nelle prossime settimane – continua Toti, riprendendo il pensiero di Bassetti – dobbiamo vivere in maniera diversa la convivenza con il virus. Chi è malato deve stare a casa, come sempre si sarebbe dovuto fare per le malattie infettive contagiose e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo”.
“Il rischio, continuando così è trovarci tra pochissimo con milioni di persone isolate e in quarantena. Chi farà il pane, chi guiderà gli autobus, chi svolgerà le lezioni a scuola, chi garantirà la sicurezza, chi batterà lo scontrino al supermercato, chi lavorerà in ospedale?”. Il presidente di Regione ribadisce che “bisogna uscire dalla visione del Covid come malattia devastante e entrare nella fase endemica con una malattia più gestibile (nei vaccinati) costruendo regole diverse”.