Era il 16 ottobre del 2022 quando Bruno Vespa confidava al Corriere della sera di essere dispiaciuto per suo figlio Federico, giornalista. “Mi spiace che per lui ci sia un tetto di cristallo. Temo sia vero ciò che ha scritto Maurizio Costanzo: usando uno pseudonimo, lavorerebbe di più. Eppure, in Rai, i ‘figli di’ non mancano”. Una preoccupazione finita perché da lunedì scorso Vespa Jr conduce un programma a Radio Rai2.
Da opinionista alla Vita in diretta e IsoRadio, il giovane dj Federico Vespa ora fa il salto nel servizio pubblico
Come abbia fatto a saltare così velocemente i gradini nell’emittenza pubblica e a ritrovarsi addirittura con una conduzione sarebbe un mistero se solo non fossimo in Italia, e la Rai non fosse occupata palmo a palmo dalla politica. E dal potere. Così il primogenito dell’eterno conduttore di Porta a Porta e, più di recente, di Cinque minuti è in onda dalle 23 alle 24, insieme alla collega Giulia Nannini. Uno spazio meno esposto ai riflettori rispetto alla Vita in diretta, nel pomeriggio di Rai1, dove il rampollo di casa Vespa era stato già infilato sin dal 2015 come opinionista.
Poi c’era stato un passaggio, pure questo pressoché invisibile, a IsoRadio Rai. Ma nel curriculum, insieme ad altre radio private, c’è pure un giornale, seppure di tipo carcerario: Dietro il cancello. Occupandosi di questo, Vespa Jr. è finito in un’intercettazione telefonica con la moglie di Totò Cuffaro, all’epoca detenuto per mafia, in cui si parlava di carte da far entrare in qualche modo in carcere. Federico Vespa ha sempre definito questa circostanza “un’invenzione assoluta” e comunque la vicenda non ha avuto alcun seguito giudiziario.
Adesso, dunque, c’è la nuova conduzione su Rai Radio2, che spiana la strada del servizio pubblico alla seconda generazione dei Vespa, in una sorta di prosecuzione dinastica. Il padre, d’altra parte, non solo ha ricoperto molti ruoli giornalistici, ma per l’azienda è considerato un artista, e per questo ha ottenuto dal Cda la deroga al tetto degli stipendi fissato in 240mila euro l’anno. È però con la vittoria delle destre e l’avvento di TeleMeloni che l’influenza di Vespa a Viale Mazzini tocca i massimi livelli. Non che in passato questo potere fosse poco, tanto che di Vespa direttore del Tg1 si ricorda la famosa definizione del Parlamento come suo editore.
Subito una conduzione serale per Vespa jr. Mentre papà Bruno monopolizza la tv
Un concetto che ancora adesso deve far girare Indro Montanelli nella tomba, visto che per il giornalista di Fucecchio chi fa informazione non ha altro editore che il lettore. Fatto sta che Vespa padre (adesso sarà necessario specificarlo per non confonderlo nella stessa azienda con il figlio) è di fatto il monopolista dell’approfondimento politico sulla rete ammiraglia della Rai, dove da oltre due decenni invita gli ospiti col bilancino, formalmente senza scontentare nessuno, ma di fatto presentando sempre uno stesso circolo e la prova vivente di quanto sia immobile il Paese. Lui, invece, Vespa padre, si muove parecchio, dividendosi con altre attività, tra cui i libri che pubblica ogni anno, la produzione di vino e il turismo.
Con i guadagni tutt’altro che modesti che gli assicura da una vita la tv ha messo su anche una masseria in Puglia, che l’estate scorsa ha ospitato una sorta di Porta a Porta privata, con special guest – neanche a dirlo! – la premier Giorgia Meloni. Con tanto di padre appare dunque superfluo stupirsi per il figlio che fa carriera in Rai. Anzi, c’è da meravigliarsi che stia ancora in una fascia serale e su Radio2. Ma c’è da scommettere che il “vespino” farà altra strada. E pazienza se ai margini di questa salita resteranno tanti colleghi, magari entrati in azienda con un concorso, ma senza santi in Paradiso o almeno un cognome che conti. Chi non va in Vespa, va a piedi.