Tu chiamale se vuoi, riduzioni. E no, non parliamo di sprechi e prebende ma, molto più prosaicamente, di università e ricerca. Tagliati, in un conto complessivo, di circa 15 milioni di euro. A dirlo sono i tecnici della Camera nel dossier che prende in esame la legge di bilancio 2018 che si avvia verso la sua stesura definitiva: 184 pagine in cui si analizzano le spese per ministeri e missioni e da cui emergono tagli non secondari per i capitoli di spesa relativi all’istruzione. Prima di addentrarci nei numeri, bisogna specificare che, dall’anno scorso, la legge di bilancio affronta analisi ed eventuali rimodulazioni attraverso due “Sezioni”: la prima, dedicata alle innovazioni legislative e dunque alle leggi approvate che richiedono eventuali trasferimenti di denaro; la seconda ai trasferimenti verticali tra capitoli di spesa dello stesso ministero. È proprio su questi aspetti che premono i tecnici in riferimento al capitolo “Istruzione universitaria e formazione post-universitaria” e al capitolo “Ricerca e innovazione”.
Entrando nel merito, i tecnici sottolineano che tra gli effetti per il 2018 degli interventi derivanti dalla Sezione I, si segnala l’incremento di ben 17 milioni di euro del Fondo per il finanziamento ordinario delle università statali (FFO). A questo si aggiungono ulteriori 2 milioni aggiuntivi per il FOE, cioè il Fondo ordinario per gli enti di ricerca vigilati direttamente dal ministero diretto da Valeria Fedeli. Bene, bravi, bis. Ma ecco qui l’inghippo. Se una Sezione aumenta, l’altra taglia. “Al contempo – scrivono i tecnici nella loro relazione – con modifiche operate in Sezione II, si dipone la riduzione di 18 milioni sulla dotazione del FFO; la riduzione di 5 milioni sulla dotazione del FOE”.
Basta una sottrazione per accorgersi che, rispetto alla dotazione a legislazione vigente, il Fondo per le università è stato tagliato di un milione di euro, quello per gli enti di ricerca di altri tre milioni. Con tanto di trucco. Ma non è tutto. Perché i tecnici analizzano anche gli altri capitoli di spesa. E non è una bella analisi: 7,5 milioni in meno rispetto a quanto previsto per il Fondo integrato speciale per la ricerca, 1,5 milioni in meno per il “Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica” e, infine, ancora 1,5 milioni di tagli ai contributi per gli enti di ricerca privati. Totale: oltre 15 milioni di euro in meno per ricerca e università. Certo, è stato istituito un fondo integrativo di 10 milioni per le borse di studio, una cifra che però le associazioni studentesche hanno aspramente criticato perché ritenuta non sufficiente.
Docenti bistrattati – Ma non è tutto. Perché, tra i tanti tagli, i tecnici fanno notare anche altre due importanti riduzioni che colpiscono specificatamente i docenti: il “Fondo per la valorizzazione del merito del personale docente” è stato tagliato per 18,8 milioni di euro, mentre quello per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo, di altri 4 milioni. Quando si dice la “buona scuola”.
Tw: @CarmineGazzanni