Un noto imprenditore, titolare di un consorzio che ha in gestione alcuni centri di accoglienza per migranti nella provincia di Firenze, è finito ai domiciliari nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri del capoluogo toscano. Contestualmente, è stata eseguito anche a un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro, conti correnti, beni mobili e immobili per circa 3 milioni di euro.
L’imprenditore è accusato di aver evaso 3 milioni di euro nel periodo 2012-2017, attraverso l’emissione di fatture false per circa 17 milioni. L’indagine, coordinata dal procuratore Giuseppe Creazzo e dal sostituto Leopoldo De Gregorio, è nata da un controllo riguardante l’utilizzo di fondi pubblici, erogati per l’accoglienza dei migranti, da parte dello stesso consorzio, che negli ultimi anni ha gestito diversi centri attraverso cooperative consociate.
Le società, attive nella provincia di Firenze e, in particolare, nell’empolese, in molti casi hanno omesso il versamento delle imposte dovute e, in alcuni, anche dei contribuiti previdenziali, nonché emesso fatture con importi notevolmente aumentati a favore della società consortile, diminuendone così in modo consistente il reddito. Come emerge dal provvedimento cautelare, alcune cooperative, attive per brevi periodi, venivano rappresentate da prestanome riconducibili all’imprenditore, sia italiani che stranieri, ma anche anziani o soggetti con precedenti penali, che, alla chiusura, ne svuotavano i conti correnti per restituire i soldi.