Tra i molti privilegi di essere la vedova (per finta) del marito (per finta) Silvio Berlusconi c’è anche quello di potersi permettere un ricco lutto che nessun altro lavoratore potrebbe permettersi, richiamato al dovere dal suo capo. Nel caso della parlamentare di Forza Italia Marta Fascina, i datori di lavoro sarebbero gli italiani, il che rende la questione ancora più delicata.
Dopo avere accumulato il 74% di assenze nella scorsa legislatura, catapultata in un seggio sicuro in Campania, Fascina non si vede in Parlamento dal giorno della morte del suo convivente Silvio Berlusconi, nonché proprietario di fatto di quel partito. Ieri a perdere la pazienza è stato il fratello di Silvio, Paolo Berlusconi, che durante un evento elettorale per le elezioni suppletive al Senato in cui corre il fedele amico Adriano Galliani, ha tuonato: “Basta con le lacrime, l’ho detto anche a Marta, che è inconsolabile, ma che deve trovare la forza di tornare in Parlamento perché è un suo diritto ma soprattutto un suo dovere”.
Il messaggio “è smettere di piangere e dirci e dirvi che dobbiamo essere sereni e addirittura felici, perché abbiamo avuto la fortuna di conoscere” Silvio Berlusconi, “di amarlo e di viverlo”. Nel suo intervento Paolo Berlusconi definisce Galliani “un pezzo di Silvio“. E poi annuncia che il prossimo 29 settembre, giorno in cui l’ex premier avrebbe compiuto 87 anni, “in Regione Lombardia il governatore Attilio Fontana dedicherà la sala Belvedere a Silvio Berlusconi”. Il richiamo al dovere suona perfino sinistro. Per rispettare gli italiani, come dice Paolo Berlusconi, Marta Fascina dovrebbe spiegare anche il motivo per cui dovrebbe essere utile lì, se ci pensate bene.