Famedio di Milano, cos’è e cosa rappresenta: un monumento storico e religioso che si trova negli spazi interni del Palazzo di Brera. Da sempre luogo di riconoscimento di illustri personaggi milanesi che hanno fatto la storia della città e non solo.
Famedio di Milano, cos’è e come si entra
Il Famedio, o “Tempio della Fama”, è un luogo di sepoltura, celebrazione e ricordo dei milanesi di origine o di adozione (compresi gli ospiti e i cittadini onorari) che attraverso opere e azioni hanno reso illustre la città e l’Italia. Inizialmente fu progettato da Maciachini con la funzione specifica di cappella cattolica, in seguito l’edificio tra il 1869 e il 1870 divenne un grande Pantheon ambrosiano.
I criteri di “ammissione” al Famedio rispondono a un regolamento definito nel 1884 e in parte modificato nel 1904, il quale fissa a tre le categorie dei cittadini considerati degni di passare alla storia: gli “illustri” per meriti letterari, artistici, scientifici o atti insigni, i “benemeriti” che per virtù proprie hanno recato benefici e fama alla città e i “distinti nella storia patria” che hanno contribuito all’evoluzione nazionale. Vi riposano Alessandro Manzoni, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari e Leo Valiani. Nella cripta del Famedio s’incontrano, tra gli altri, Dario Fo, Franca Rame, Enzo Jannacci e Alda Merini.
Polemica su Berlusconi
Il 2 novembre il nome di Silvio Berlusconi, assieme a quelli di altri tredici personaggi “illustri”, sarà iscritto nel Pantheon del Cimitero monumentale di Milano. La decisione è stata presa dalla Commissione consultiva del Comune per le onoranze al Famedio, accogliendo in maniera bipartisan la proposta avanzata dal gruppo consiliare di Forza Italia. Il nome di Berlusconi al Famedio però generato diverse polemiche.
Una delle proteste è arrivata da Federica Borrelli, figlia dell’ex procuratore della Repubblica Francesco Saverio magistrato di punta del pool di Mani Pulite. “Vorrei fare cancellare il nome di mio padre immediatamente! Non ho parole!”, ha scritto su Facebook. “Nessun odio per la persona, credo che sia una questione di opportunità – spiega la studiosa di lettere classiche al Corriere -. Berlusconi è un personaggio che ha creato imbarazzi ad un intero Paese, e questa iscrizione crea ulteriore imbarazzo”.