Chi è il vero proprietario del Milan? È la domanda alla quale stanno cercando di rispondere i pm di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri che ieri hanno inviato la Guardia di Finanza a perquisire la sede del club rossonero e a sequestrare documenti. Nel registro degli indagati sono finiti in quattro: l’amministratore delegato Giorgio Furlani, l’ex ceo Ivan Gazidis e due manager lussemburghesi, Daniela Italia e Jean Marc Mclean (perquisite anche le case dei quattro). L’ipotesi della procura è che “il Fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società Ac Milan, laddove all’Autorità di vigilanza Figc sarebbe, invece, stata rappresentata l’effettiva cessione della proprietà in favore del Fondo Redbird” di Gerry Cardinale nell’agosto del 2022. Cioè, per i pm, Cardinale non è affatto il proprietario del club e la cessione del 2022 è una farsa.
Chi è il vero proprietario del Milan? È la domanda alla quale stanno cercando di rispondere i pm di Milano Polizzi e Cavalleri
Dall’analisi dei documenti in mano alla Procura, infatti, “sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile” a RedBird. “L’ipotesi è che il fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società”. Secondo il decreto di perquisizione, il reato contestato agli indagati nel nuovo filone di indagine sulla cessione del Milan è “ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza”.
Per i pm, Daniela Italia e Jean Marc Mclean, amministratori della società lussemburghese Project Redblack, che controlla la Rossoneri Sport Investment, anch’essa lussemburghese e “detentrice delle azioni” del Milan” (quella che materialmente avrebbe venduto il Milan a Cardinale per un miliardo), assieme all’ad Furlani e al predecessore Gazidis, avrebbero ostacolato le funzioni di vigilanza della Figc, a cui è sottoposto il club. Avrebbero, in particolare, esposto “fatti materiali non rispondenti al vero”, o avrebbero occultato “fatti che avrebbero dovuto comunicare” e che riguardavano “la situazione economica, patrimoniale e finanziaria relativa all’assetto proprietario della società”.
In sostanza, avrebbero nascosto alla Figc, tra il 2022 e il 2023, che Elliott, malgrado la vendita di due anni fa, controllava ancora il club. Come si legge nel decreto di perquisizione, a riprova del presunto controllo da parte della società Usa, la Procura sostiene che, “nonostante il passaggio di proprietà, i componenti del board di Ac Milan spa in quota al Fondo Eliott sono rimasti immutati nelle rispettive cariche sociali”. Tutto ciò mentre all’Autorità di Vigilanza della Figc “sarebbe, invece, stata rappresentata l’effettiva cessione della proprietà in favore del Fondo RedBird”.
Indagati l’ad Furlani e l’ex Gazidis. Possibile anche una violazione Uefa
Qualora l’ipotesi venisse accertata, si profilerebbe anche un “conflitto di interesse” – si osserva nell’atto – in quanto Eliott “risulta avere un’influenza dominate su un’ulteriore società di calcio francese” , la L.o.s.c. Lille, “iscritta alle medesime competizioni europee” dei rossoneri. Cosa, questa che comporta la violazione del Regolamento Uefa.
Una prima serie di perquisizioni e sequestri di documenti erano stata effettuata già lo scorso aprile, per rogatoria in Lussemburgo, nelle sedi di Project Redblack e Rossoneri Sport.
Per la Procura di Milano la vendita del 2022 a RedBird per un miliardo sarebbe stata fittizia
La prima tranche dell’inchiesta milanese, infatti, era stata aperta già da mesi e puntava a verificare, a partire da un esposto della lussemburghese Blue Skye (in lite giudiziaria con Elliott da tempo), la vicenda relativa ad un “pegno” e, più in generale, l’operazione di compravendita del Milan. Nel primo filone di indagini erano stati ipotizzati i reati di bancarotta, appropriazione indebita e ostacolo agli organi di vigilanza della Covisoc. Blue Skye, ex socia di minoranza del Milan, aveva lamentato nell’esposto che ha dato il via a quell’indagine, un danno da oltre “100 milioni di euro” per “perdita di garanzia sul finanziamento” e una “opacità nei passaggi societari” nella vendita.
E mentre infuriavano le perquisizioni, il club ha diramato questo comunicato: “In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria Sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine – fa sapere il club – che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Furlani e Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente”.