Passano i mesi ma non accenna a diminuire lo scontro tra l’Italia e le ong che operano nel Mediterraneo per cercare di salvare la vita ai tanti disperati in partenza dall’Africa. L’ultimo atto di questo sterminato scontro arriva dalla ong tedesca Sea Watch che ieri ha fatto sapere che un gruppo di 85 migranti in difficoltà, a bordo di un’imbarcazione traballante e a rischio affondamento, sarebbe stato intercettato dalla guardia costiera libica e il barcone su cui viaggiavano sarebbe stato rimorchiato verso la Libia.
Un’operazione che, attacca la ong, sarebbe stata portata a termine dall’autorità libica utilizzando una nave donata dal governo italiano in “violazione dei diritti umani e sotto gli occhi di Frontex (l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ndr), sponsorizzata dall’Europa”. Tesi sottolineata anche su X (l’ex Twitter) dove la ong ha parlato apertamente di “ennesimo respingimento illegale”.
Continuano le traversate
Il tutto mentre nel Mediterraneo non si fermano i tentativi di traversata da parte di chi cerca riparo da guerra, povertà e fame. Nella notte scorsa altre 37 persone a bordo di una barca in vetroresina, sovraffollata oltre ogni limite, sono state individuate e soccorse dalla Geo Barents in acque internazionali, al largo delle coste libiche. Tutti i sopravvissuti sono ora a bordo della nave della ong e sono al momento diretti a Napoli, ossia nel porto sicuro assegnato dalle autorità italiane.