Facci… di bronzo: dopo le frasi sessiste dalla Rai nessun provvedimento

Su Facci l'amministratore delegato della Rai, Sergio, rimanda la decisione ed è scontro in consiglio d'amministrazione.

Facci… di bronzo: dopo le frasi sessiste dalla Rai nessun provvedimento

Dopo le frasi sessiste di Filippo Facci in relazione all’inchiesta su Leonardo Apache La Russa, la bufera sollevata da quanti chiedono un intervento al management di viale Mazzini non fa che crescere di intensità. Ma se per questo motivo qualcuno si aspettava una decisione rapida e risoluta da parte dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, allora rimarrà deluso.

Già perché durante il consiglio di amministrazione di ieri, il vertice del servizio pubblico si è limitato a rimandare, temporeggiare e nascondersi dietro frasi vaghe e generiche. “Non è mia abitudine decidere sulla base di campagne politiche strumentali e emozionali. Non mi faccio trascinare da nessuno, motivo per il quale comunicherò la decisione presa assumendone la piena responsabilità, e comunque in tempi brevi” ha affermato Sergio.

Bagarre in Vigilanza Rai

Che a viale Mazzini si stia ragionando su come affrontare questa tempesta, è evidente. Come appare altrettanto chiaro che la nuova gestione sovranista, la quale ha fortemente puntato sulla striscia quotidiana che precede il Tg2 e che dovrebbe finire proprio a Facci, è in forte imbarazzo e sembra indecisa su come uscirne.

A nulla sono valsi gli appelli dei consiglieri Rai, Francesca Bria e Riccardo Laganà, che avevano provato a chiedere all’ad come intendesse gestire questo spinoso caso. Una mancata decisione che ha il sapore di beffa e per la quale le opposizioni sono pronte a fare le barricate.

Il Pd contro Sergio: “Posizione insostenibile”

“Ma come si può dare la colpa a chi ha sollevato il caso e non decidere su chi ha provocato il caso? È il mondo alla rovescia. L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, non vuole ascoltare chi, per il bene del servizio pubblico, chiede di non contrattualizzare l’editorialista di Libero, Filippo Facci, che dovrebbe condurre un programma su Rai2” è quanto ha tuonato Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Partito Democratico.

“Nella riunione del consiglio d’amministrazione della Rai, Sergio si è giustificato decidendo di non decidere sul contratto di Filippo Facci perché ‘non è mia abitudine decidere sulla base di campagne politiche strumentali e emozionali’. E le esternazioni sessiste? E la colpevolizzazione di una donna che denuncia di essere stata violentata?” insiste il dem.

Lo stesso poi fa notare come l’ad, a suo parere, stia tenendo una posizione insostenibile: “Roberto Sergio critica chi ha sollevato il caso e non dice una parola su chi è l’autore del caso. Filippo Facci non è nuovo a queste trovate. Nel 2017 è stato sospeso dall’ordine dei giornalisti perché aveva scritto frasi razziste nei confronti dell’Islam. È un personaggio che supera il concetto di provocazione intellettuale. Mi auguro che ci sia un ripensamento”.

Critiche a cui, dopo poco, ha risposto lo stesso amministratore delegato della Rai: “Non mi sono giustificato in Cda e non capisco di cosa dovrei giustificarmi. Ho ben chiara la situazione e come ho detto la mia decisione verrà resa nota a breve”.

Attendismo sul caso Facci che molti spiegano con una probabile guerra interna alla Rai tra chi vuole far saltare il programma, adducendo motivazioni etiche, e il direttore generale di viale Mazzini, Giampaolo Rossi, che non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro, in quanto, secondo lui, significherebbe darla vinta al centrosinistra. Un Cda Rai che si è infiammato anche al momento dell’approvazione dei Piani di produzione e trasmissione per i Palinsesti 2023 che è stato votato da tutti i consiglieri ad eccezione di Laganà e Bria.

Facci si disinteressa (per finta) della polemica sulla Rai

Una tempesta perfetta che sui social non sembra scalfire più di tanto Facci il quale ieri ha twittato: “Finirà bene, perché nascondo un grande segreto: non me ne frega un c…”. Peccato che la sicurezza e il menefreghismo ostentato sul web dall’editorialista di Libero, non sembra coincidere con quanto dichiarato poche ore prima con un’intervista a La Stampa.

Dalle colonne del quotidiano torinese, Facci ha spiegato che “in Rai adesso rispetto a questa storia si trovano in un doppio vicolo cieco: non possono cedere per una cretinata del genere, ma allo stesso momento le donne della Rai sono tutte contro di me”. Il riferimento è alla presidente Rai Marinella Soldi, che ha già definito come “inaccettabili” le frasi di Facci, e alle consigliere Bria del Pd, Barbara Floridia di M5S e Simona Agnes eletta in quota Forza Italia che sostengono come Facci non abbia le stimmate per far parte del servizio pubblico.

Una collaborazione a viale Mazzini che, ammette il giornalista durante l’intervista, “mi farebbe comodo dal punto di vista alimentare, altrimenti ti assicuro che avrei fatto un passo indietro da solo, non voglio stare lì a difendere la mia rubrichina”. Poi, se non fosse già abbastanza chiaro, ha aggiunto che “molti pensano all’egemonia culturale, ma per me vale solo quella del rosso in banca, per questo sto traslocando. Vada come vada. Mi ritrovo cornuto e mazziato”. Insomma sembra che, al di là di quanto sostenga sui suoi social, il posto in Rai gli interessi. E non poco.

L’altra grana per Facci

Quel che è certo è che al passare delle ore, la situazione sembra sempre più sfuggire di mano. Così oltre alle giustificazioni poco convincenti di Facci, ad alzare ulteriormente la temperatura ci ha pensato la vicenda, emersa lunedì, per la quale il giornalista è indagato per stalking ai danni della sua ex compagna. Una vicenda che l’editorialista di Libero, sempre nell’intervista a La Stampa, ha bollato con poche parole, sostenendo: “L’ho lasciata nel 2019, era una No-Vax e per le sue idee ha fatto prendere il Covid ai miei figli, ho reagito a questo e solo via mail. Dov’è lo stalking, dov’è?”.