L’Export riprende a crescere e nel 2021 tornerà ai livelli pre-pandemia. Lo certifica Sace nel suo rapporto Ritorno al Futuro: anatomia di una ripresa post-pandemica, giunto alla quindicesima edizione. Sace stima che le vendite di beni Made in Italy raggiungeranno quota 482 miliardi di euro, per poi continuare ad aumentare del 5,4% nel 2022 e assestarsi su una crescita del 4%, in media, nel biennio successivo. Un ritmo che consentirà di superiore di quasi un punto percentuale al tasso medio pre-crisi (+3,1%, in media annua, tra 2012 e 2019) e di raggiungere nel 2024 il valore di 550 miliardi di euro di esportazioni di beni.
“Sulla ripresa degli scambi globali nel contesto post-pandemico – ha detto il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, nel corso della presentazione del Rapporto Export 2021 di Sace – si registra una situazione di eterogeneità, il rapporto ci dice di come, grazie ad un veloce rimbalzo dell’economia globale, si è tornati su binari di ripresa dopo il periodo più buio della pandemia. I livelli di crescita pre-crisi, non avverrà in maniera uniforme per tutti i paesi, diverse economie dovranno attendere fino al 2022 per un pieno recupero del Pil”.
“Il Patto per l’Export, fortemente voluto dalla Farnesina, rappresenta un esempio di inclusività ed efficacia” ha aggiunto Di Maio “digitalizzazione, innovazione e spirito partecipativo sono stati i cardini che ci hanno guidato dalla sua ideazione alla sua attuazione, ad oltre un anno dal suo varo è possibile cominciare a tratteggiare un bilancio di questa nuova strategia, bilancio che appare largamente positivo”.
Il ministro Di Maio ha ricordato che “non solo si è registrata una crescita dell’export del 24% sul 2020, ma abbiamo anche superato i 240 miliardi del primo semestre del 2019, l’anno d’oro delle esportazioni italiane”. “Il rapporto Sace – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – prevede che nel 2021 le esportazioni italiane di beni, cresceranno in valore dell’11,3% così da sovra compensare le perdite del 2020 e superare le performance dei nostri partner europei”. Questo, secondo Di Maio, dovrebbe consentire “di mantenere una dinamica accelerata anche nel triennio successivo, dati che esprimono la bontà dello sforzo di sistema intrapreso con il Patto per l’Export”.