Gà accusato di maltrattamenti ed estorsione ai danni di quattro studentesse della sua scuola di preparazione al concorso in magistratura, l’ex giudice del Consiglio di Stato, Francesco Bellomo, rischia ora di essere processato anche per calunnia e minaccia nei confronti del premier Giuseppe Conte. I fatti sono relativi al 2017, quando il presidente del Consiglio dei ministri era vicepresidente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e, insieme a Concetta Plantamura, componente della commissione disciplinare, doveva pronunciarsi proprio su Bellomo. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, avrebbe “incolpato falsamente” Conte e Plantamura di aver esercitato “in modo strumentale e illegale il potere disciplinare”, svolgendo “deliberatamente e sistematicamente” una “attività di oppressione” nei suoi confronti “mossa da un palese intento persecutorio”. Un procedimento disciplinare al termine del quale Bellomo fu destituito dal Consiglio di Stato. I pm di Bari hanno così ora chiesto il rinvio a giudizio dell’ex giudice sia per le minacce a Conte che per presunti maltrattamenti su quattro donne, tre ex borsiste e una ricercatrice, oltre che per estorsione a un’altra ex corsista, che sarebbe stata costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale. Gli inquirenti hanno inoltre chiesto il rinvio a giudizio dell’ex pubblico ministero di Rovigo, Davide Nalin, e dell’avvocato barese Andrea Irno Consalvo, organizzatore dei corsi all’interno della scuola, accusato di false informazioni al pm.
24/12/2024
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