I giovani di Confindustria vanno all’attacco del governo. Lo fanno sulla flat tax, che bocciano ritenendola poca realistica. Ma lo fanno anche e soprattutto sull’evasione fiscale, ritenendo che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non stia facendo molto per contrastarla.
In occasione del Convegno nazionale di Rapallo il presidente del Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, non risparmia critiche alla maggioranza e al governo Meloni su diverse misure economiche. All’evento partecipano diversi ministri, da Urso a Fitto, da Salvini a Tajani.
I dubbi dei giovani di Confindustria sulla flat tax
Secondo Di Stefano il sistema ad aliquota unica, insieme alla riduzione del carico fiscale, è “poco realistico”. Ciò che viene chiesto al governo è di spiegare come verranno utilizzate “le risorse dello Stato” e quali saranno le ricadute, oltre che i “risultati che l’Italia sta ottenendo in Europa”.
Il richiamo al governo sull’evasione fiscale
L’appello dei giovani di Confindustria sull’evasione è ancora più netto: “Invitiamo con forza il governo ad alzare l’asticella”. Finora, infatti, sarebbe mancata “solo la determinazione politica e amministrativa di aggredirla”. Secondo i giovani imprenditori “l’ingiustizia e l’ammanco di risorse che l’evasione determina sono indegne di un Paese civile”.
E non importa, a giudizio di Di Stefano, se si parli di grande o piccola evasione, perché “la sua gravità non cambia”. C’è, infatti, un “rapporto distorto con la cosa pubblica”, che porta a dire che il problema è “prima di tutto culturale e poi materiale”.