Continua in tutta Italia la raccolta firme per il referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia promosso dall’Associazione Luca Coscioni, un tema posto anche dalla Corte Costituzionale (leggi l’articolo): il diritto per le persone malate in fase terminale, senza più speranza di cura e di vita, di sospendere le terapie.
Come annunciato dal tesoriere dell’associazione Marco Cappato (nella foto), il Parlamento nei giorni scorsi ha approvato la possibilità di sottoscrivere anche le leggi di iniziativa popolare per via telematica e dunque il referendum potrà essere sottoscritto anche online. Intanto, il coordinatore del referendum per la Calabria fa sapere che nella regione al momento sono già state raccolte più di 13mila firme che si aggiungono alle oltre 350mila a livello nazionale.
Oggi Cappato è stato presente ai banchetti di Alghero e Cagliari insieme al deputato M5S e presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni. “Sono migliaia i volontari che in tutta Italia hanno organizzato i banchetti, a conferma dell’orientamento favorevole della società civile ad una legge che consenta a chi è affetto da una patologia irreversibile di poter scegliere liberamente di interrompere la propria vita”, afferma Perantoni, spiegando anche che la propria scelta di supportare l’iniziativa “vuole essere uno stimolo ulteriore all’iter parlamentare in corso”. A luglio, infatti, con una lunga serie di audizioni, è stato approvato il testo base sul fine vita che recepisce la storica sentenza della Consulta del 2019.
Sono 10 mila le firme raccolte in Sardegna per chiedere il referendum sull’Eutanasia. “Noi chiediamo un’Eutanasia legale, perché quella clandestina esiste già: è quella dei suicidi o dei viaggi in Svizzera per chi se lo può permettere” ha sottolineato Cappato intervenendo a Cagliari, seconda città italiana per numero di firme in rapporto alla popolazione.