Al Governo è venuta una grande idea: perché non rafforzare i rapporti con l’amico Erdogan con un bella partita di pallone? Così ieri la FIGC ci ha fatto sapere che “al termine di un complesso e fruttuoso processo di consultazione, la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la Turkish Football Federation hanno deciso di unire gli sforzi proponendo alla Uefa l’organizzazione congiunta di Uefa Euro 2032”.
Intesa tra le Federazioni di Italia e Turchia per l’organizzazione congiunta degli Europei di calcio nel 2032
Secondo la FIGC “pregresse esperienze di successo (Euro 2020, Euro 2012, Euro 2008), così come future proposte di candidatura (Regno Unito e Repubblica d’Irlanda per Euro 2028) e avvincenti progetti già assegnati (Stati Uniti d’America, Messico e Canada per Fifa World Cup 2026) dimostrano che la condivisione di eventi di tale portata rappresenta, da un lato, una via per il coinvolgimento diretto di un numero più elevato di appassionati e, dall’altro, la ricerca di una progettualità ancora più efficiente e sostenibile”. Non si sono accorti – nessuno gliel’ha detto – che nei casi citati si trattasse di Paesi confinanti.
L’evento condiviso sarebbe un bel colpo per l’immagine di Erdogan. Pazienza per i diritti costantemente violati
Nessun problema. Per saldare i rapporti tra Meloni e Erdogan si può benissimo fare attraversare un paio di Stati tra una partita e l’altra. Quello che conta è essere vicini con il cuore, nelle intenzioni e nella concezione della democrazia. Su questo i capi di governo di Roma e Ankara sono compagni di squadra già da un pezzo. Resta da capire dove si giocherà la finale, in Italia o in Turchia? Da quello scopriremo quale gallo s’è preso il pollaio.