Quando sono ancora in corso le analisi dei partiti sul voto delle europee, Ursula von der Leyen parla come se fosse già stata confermata alla guida della Commissione Ue. Durante la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina a Berlino, la leader ha detto che “Putin deve fallire e l’Ucraina deve affermarsi”, con l’Ue che deve “aiutare l’Ucraina a governare da sola il suo futuro fornendole tutto quello di cui ha bisogno”.
Poi ha aggiunto che al G7 “discuteremo di come l’Ucraina possa approfittare meglio del patrimonio congelato della Russia”, che “i negoziati dell’Ucraina per l’ingresso in Ue dovrebbero iniziare già alla fine del mese” e che Bruxelles “consegnerà” a Volodymyr Zelensky “1,9 miliardi di euro addizionali dal nostro Ukraine Facility entro la fine di questo mese”. Insomma, un supporto totale all’Ucraina, anche a dispetto di quanto chiesto dai cittadini europei.
Europee, Ursula si sente il bis in tasca e già parla da rieletta: “Il supporto all’Ucraina continuerà”
Che Ursula si senta sicura di essere rieletta lo si capisce anche alla luce delle dichiarazioni di tutte le principali forze politiche del continente. Uno dopo l’altro, tutti i partiti – ad eccezione del gruppo Identità e Democrazia capitanato dalla Lega di Matteo Salvini – stanno confermando il loro appoggio, seppur con alcuni distinguo. “Sono rassicurato dal fatto che al Parlamento europeo c’è ancora una maggioranza europeista con forze centriste, ma resto preoccupato e angosciato per la progressione dell’estrema destra. Si tratta di un fenomeno ormai consolidato, ma che rappresenta un pericolo per l’Ue in quanto mette a rischio lo spirito di solidarietà che dovrebbe caratterizzare l’azione dell’Ue”, ha affermato Jean-Claude Juncker, ex presidente della Commissione Ue, in un’intervista alla Stampa. Ha poi spiegato che von der Leyen “non ha mai detto di voler formare una coalizione con i conservatori”, ma si è limitata a dire che “qualora alcuni eurodeputati conservatori volessero votarle la fiducia, ne prenderebbe atto. Ma non ne ha bisogno”.
Dello stesso avviso Antonio Misiani del Pd, secondo cui “un paletto lo ha posto il partito del socialismo europeo dicendo no ad accordi a destra (…) sulla carta la vecchia maggioranza Ursula c’è, mentre non c’è quella alternativa di centrodestra vagheggiata nella campagna elettorale delle europee da Salvini e Meloni”.
Qualcosa che sembra aver ben presente anche Fratelli d’Italia che, come raccontato a Radio 24 dal ministro Gennaro Sangiuliano, ha aperto a una convergenza su Ursula: “Verificheremo nei prossimi mesi. Se si vuole virare verso un’Europa dei cittadini e delle persone e abbandonare alcune eurofollie”, allora i conservatori potrebbero appoggiare il bis della von der Leyen. Tanto che, a precisa domanda se FdI potrebbe entrare nella maggioranza europea, ha concluso: “Personalmente penso di sì”.