L’invito è in inglese ed è rivolto a Greta Thunberg: “Signorina Thunberg torni a scuola”. E siccome la campagna è quella per la riconferma del seggio al Parlamento europeo, l’eurodeputato lecchese di Fratelli d’Italia Pietro Fiocchi fa sfoggio del suo inglese, rivolgendo l’invito all’attivista svedese nella lingua della perfida Albione: “Miss Thunberg, go back to school”. Frase che il 59enne disse in aula nel 2020 dopo che l’attivista aveva fatto un accorato intervento a favore di un cambio di politiche. Dopotutto che Fiocchi, erede dell’omonima fabbrica di cartucce e munizioni, non ami gli ambientalisti è risaputo. Solo alcuni mesi fa, ospite di una trasmissione televisiva sulla caccia, rispetto a una circolare ministeriale che cercava di aggirare un divieto, bloccata dalle opposizioni di Lac e Lav, sbottò: “Le forze dell’ordine devono applicare il decreto (era una circolare, ndr) ministeriale, che a Lac, Lav o Wwf non piaccia non me ne frega un cazzo. Gli ambientalisti non hanno vinto un cazzo”. In un’altra occasione annunciò in pompa magna su Facebook che in seguito a una petizione in sede europea di Thun und Hohenstein, del gruppo Renew, aveva risposto con una contro-petizione, presentando argomenti scientifici per smontare “la loro tesi iper – ambientalista e anti-caccia”. In questo modo, scrisse, “è stata bloccata l’iniziativa della sinistra ambientalista per vietare completamente l’utilizzo delle cartucce con pallini di piombo”.
Una caccia coi Fiocchi
A Natale scorso il manifesto che lo ritraeva insieme a un albero addobbato con delle cartucce. Slogan: “Un Natale coi Fiocchi”. “Un augurio ai cacciatori”, si era giustificato. L’intento di Pietro Fiocchi era di smarcarsi dalle polemiche sul business delle armi in tempi di guerre sanguinose sostenendo che l’albero natalizio addobbato con le cartucce fosse un augurio agli “amici cacciatori”, il suo bacino elettorale. I ricavi del gruppo industriale che porta il nome della sua famiglia, iperò, dipendono per oltre il 70% dal settore “industria e difesa”. Il comparto “caccia e tiro” si ferma a poco più del 20%. Fiocchi sembra giocare di sponda con un altro cacciatore, Carlo Bravo, consigliere regionale lombardo di FdI, che ieri ha comunicato con entusiasmo di aver chiesto al Governo la caccia in deroga per cinque specie di uccelli e perfino la riapertura della cattura di esemplari da utilizzare come richiami vivi. Una pratica giudicata crudele al punto da essere consentita solo in specifiche e documentate condizioni, come fa sapere la consigliera del M5s Paola Pollini.
Il caso Fidanza
Il percorso minato di Fratelli d’Italia verso le Europee è ora impegnato a disinnescare l’ultima grana che riguarda il capodelegazione al Parlamento europeo Carlo Fidanza. Secondo una notizia pubblicata ieri dal Corsera, l’Eurocamera avrebbe chiesto al Tribunale di Milano copia della sentenza di patteggiamento per corruzione nell’inchiesta sulla sostituzione di un consigliere comunale a Brescia. Secondo il quotidiano milanese il Pe si sarebbe mosso per chiedere indietro i 16mila che Fidanza avrebbe versato a Jacopo Acri come remunerazione per l’attività di assistente parlamentare. Tale somma, spiega il Corriere della Sera, secondo la sentenza di patteggiamento del giugno 2023, sarebbe stata invece versata per convincere il padre di Acri, di una corrente di Fdi avversa a quella di Fidanza, a dimettersi dal Consiglio comunale di Brescia. Fidanza patteggiò un anno e 4 mesi evitando l’interdizione dai pubblici uffici. Insomma, non poche gatte da pelare per la Meloni in vista delle prossime europee.