Via libera da Bruxelles alla Manovra finanziaria. La Commissione europea si è detta convinta delle scelte fatte dal Governo giallorosso, ma ha fatto comunque all’Italia alcune raccomandazioni. Secondo l’esecutivo dell’Ue infatti la legge di bilancio, per quanto riguarda i saldi di finanza pubblica, “pone rischi di non rispetto del Patto di stabilità”, e potrebbe portare “a una deviazione significativa dal cammino verso il rispetto dell’obiettivo di medio termine”. Il debito pubblico resta troppo alto e c’è così sempre il rischio del “non rispetto del benchmark di riduzione del debito”. Richiami che non creano comunque particolari difficoltà al Conte 2 a differenza di quanto accaduto lo scorso anno con il Conte 1.
Ora la Manovra, fatti gli ultimi ritocchi, dovrà affrontare la prova parlamentare. Una maratona. Come sempre. E con il solito limite del 31 dicembre per l’approvazione. Più nel dettaglio, la legge di bilancio è all’esame del Senato, ancora in commissione, dove sono stati presentati circa 4.500 emendamenti, che fonti parlamentari assicurano dovrebbero essere ridotti almeno a 700. L’esame in Aula dovrebbe invece iniziare il 3 dicembre, anche se già viene dato come possibile uno slittamento di alcuni giorni. Poi la Manovra passerà alla Camera, dove sicuramente non inizierà l’esame dell’Aula in seconda lettura prima della metà di dicembre, dunque in prossimità delle festività natalizie. E anche in questo caso non sono escluse modifiche al testo, così da rendere inevitabile una terza lettura a Palazzo Madama.
Fonti della maggioranza ipotizzano il via libera definitivo dopo Natale, tra il 27 e il 28 dicembre. Ma come sempre è un rebus. E nei probabili cambiamenti determinante sarà non stravolgere il testo al fine di non incorrere questa volta nello stop di Bruxelles. Del resto già ieri la Commissione ha sostenuto che l’Italia, come Belgio, Francia e Spagna, non ha saputo “sfruttare il periodo favorevole per mettere in ordine le proprie finanze pubbliche”. Abbastanza per far raccomandare al commissario Pierre Moscovici “politiche prudenti”. ”L’Italia – ha sottolineato – è il Paese che ha beneficiato di tutte le flessibilità del patto, abbiamo avuto un atteggiamento serio e rigoroso ma anche comprensivo. Bisognerà continuare a essere attenti al livello di debito pubblico italiano, l’effetto valanga non è sicuramente benefico per l’Italia né per l’integrità dell’eurozona, bisognerà affrontare i veri problemi”.