Difficile per gli italiani comunicare o anche avere qualche informazione dall’Europarlamento. Il sito dell’organo presieduto da David Sassoli è piuttosto complicato. Difficile persino cancellarsi dalla newsletter per i cittadini europei. Ma ad avere dell’incredibile sono le risposte che forniscono i webmaster quando si chiede aiuto. “Ci scusiamo per la risposta in inglese, ma le nostre risorse per il momento sono limitate”, rispondono infatti in automatico. Procedure farraginose poi quelle suggerite, sempre in inglese, da cui non si ottiene il risultato desiderato. E diverse sono le complicazioni anche nella ricerca dei documenti prodotti da più di un mese, soprattutto per quelli delle commissioni, di frequente inarrivabili. Le lingue ufficiali dell’Unione europea del resto sono francese, tedesco e inglese, e quest’ultima ha da sempre prevalso. Con buona pace dell’Italia, uno dei Paesi fondatori dell’Unione. Roma dovrebbe sfruttare ora la Brexit per recuperare qualche posizione in Europa. Tornando ai documenti recuperati nel sito, si incontrano pure problemi di traduzione quando sono in diversi formati e persino quando vengono riportati in italiano. Un problema anche per altri Paesi, considerando che nell’Ue si parlano la bellezza di oltre 25 lingue. Accessibilità agli atti e trasparenza sono indispensabili per le istituzioni, dovrebbero esserlo di più per l’Unione, considerando anche l’antieuropeismo montante, ma a Bruxelles non sembrano curarsene.
24/12/2024
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