Certamente non potranno lamentarsi per il poco spazio a disposizione i due dipendenti della Regione Sicilia in servizio presso la sede di 600 metri quadri a Bruxelles, di proprietà dello stesso ente regionale, oggi guidato da Nello Musumeci (nella foto). È questo il quadro, grottesco, degli euro-uffici siculi che, si vede, non godono di particolare stima presso il governo dell’isola. Pochi giorni fa, infatti, come denunciato dal deputato regionale Luigi Sunseri (M5S), una delibera di giunta ha ridotto l’organico impegnato a Bruxelles da quattro dipendenti a due. Il che lascia sbigottiti considerando non solo i 600 metri quadri ma anche la posizione della sede.
“L’ufficio – spiega Sunseri contattato da La Notizia – è al centro del quartiere europeo della capitale belga, una sede molto grande e molto bella. Che, peraltro, la Sicilia ha deciso di acquistare diversi anni fa, con un investimento importante considerando che prima si era in affitto”. Un investimento che, però, pare essersi tradotto in spreco, a vedere oggi il sottoutilizzo della sede. Che, spiega ancora il deputato pentastellato, tra bollette, imposte, condominio e stipendi degli sparuti dipendenti finora impiegati, ha un costo che si stima toccare i 200mila euro annui.
BUONE INTENZIONI. Eppure la sua importanza quella struttura dovrebbe e potrebbe averla: “La Sicilia purtroppo non è mai riuscita a far funzionare come si deve la sede. Ma la presenza delle regioni in Europa è fondamentale: si potrebbero organizzare stage, ospitare imprenditori locali e, soprattutto, fare attività di lobbying e monitoraggio su Parlamento e Commissione, negli interessi ovviamente della stessa Regione”. Compiti che, a quanto pare, oggi latitano. “Da quel che risulta – spiega ancora Sunseri – l’ufficio già oggi si limita a inviare qualche newsletter e nulla più”. Ma è qui che sorge il vero paradosso. Circa un anno fa (il 17 luglio 2018) Sunseri, insieme a un folto gruppo di deputati M5S, ha presentato una mozione in cui il ragionamento avanzato era il seguente: la sede regionale a Bruxelles è sottoutilizzata, dunque o la si potenzia o tanto vale chiuderla. Con la precisazione che i Cinque stelle sono stati sin da subito a favore del potenziamento.
E con loro tutta l’Ars che, non a caso, ha votato quella mozione all’unanimità. Stesso discorso – paradosso dei paradossi – anche per il governo regionale: nel suo intervento in Aula l’assessore Salvatore Cordaro sottolineava come “la storia dell’ufficio di Bruxelles è stata una storia che, al netto dell’esistenza fisica di una sede, ha pagato la mala gestio nei rapporti tra il Parlamento e le autorità di Bruxelles”. Ed è per questo che “per anni dall’opposizione mi sono battuto invitando chi ha preceduto il Presidente Musumeci, ad andare a Bruxelles a sostenere le sorti della Sicilia”. Anche attraverso proprio “il potenziamento con i migliori funzionari ed i migliori dirigenti presso la sede di Bruxelles”. Ecco: dopo un anno il personale è stato tagliato. Con conseguente spreco e tanti cari saluti al potenziamento.