L’accordo che accontenta Alexis Tsipras alla fine è stato raggiunto. L’Eurogruppo infatti ha dato l’ok ai nuovi aiuti alla Grecia, tramite un compromesso che taglierà il debito di Atene. L’intesa è arrivata nella notte dopo quasi 12 ore di negoziati.
L’Ue garantirà al governo di Alexis Tsipras 10,3 miliardi di aiuti in due tranche, la prima a giugno di 7,8 miliardi, la seconda probabilmente dopo l’estate. L’Esm invece, il fondo europeo di stabilità, studierà un piano a breve, medio e lungo termine “da introdurre gradualmente” destinato a ridurre l’onere dell’esposizione (311 miliardi) di Atene. Nessun taglio immediato, dunque e nessuna promessa di condono sui futuri pagamenti.
Una soluzione, quella raggiunta, che è in aperta antitesi con quanto invece avrebbe voluto il Fondo Monetario Internazionale che proponeva di bloccare i pagamenti fino al 2040. Ciononostante, la soluzione raggiunta ha convinto anche i rappresentanti del Fondo che, alla fine, hanno dato l’ok all’accordo, proponendo al board di Washington di non sfilarsi dal piano di salvataggio.
“La fiducia reciproca dopo l’approvazione delle nuove misure da parte del governo ellenico ci ha consentito di aprire una nuova fase”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbleom. “Siamo a una svolta che ci consente di uscire dal circolo vizioso recessione-tagli-recessione e di aprire di nuovo l’era degli investimenti esteri nel paese”, ha detto prudente il ministro delle Finanze greco Euclide Tsakalotos. Per ora, invece, nessun commento invece da Berlino, che – assieme ad Alexis Tsipras – è forse il vero vincitore del negoziato. Il ministro dell’Economia tedesco Wolfgang Schaeuble aveva detto prima di entrare al vertice di Bruxelles di non voler prendere decisioni sul debito ellenico fino al 2018, per non far regali elettorali alla destra nazionalista tedesca. E alla fine ha portato il risultato a casa.