“Mentre si discute anche sul tema nucleare sì o nucleare no, abbiamo aziende che chiudono e buona parte chiude perché il costo dell’energia è elevato. Noi oggi vorremmo proporre al governo di fare una scelta che preveda la possibilità di estrarre più gas dai giacimenti dell’alto Adriatico e di renderlo disponibile ad un prezzo ‘politico’ e condizionato per le aziende energivore, che per usufruirne devono rimanere in Italia e non fare licenziamenti”. è la proposta che arriva dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
“È una proposta reale” che si potrebbe “attivare subito”, sostiene. “Oggi abbiamo voluto richiamare l’attenzione di tutti sulla necessaria transizione sociale che sia la Commissione Ue sia il nostro governo sembrano aver dimenticato. Quando parliamo di transizione energetica è chiaro che le ricadute devono tener conto di quelli che sono gli impatti occupazionali e mi pare che i dati che emergono rispetto alla situazione industriale italiana non ci facciano stare tranquilli. C’è necessità di più investimenti da parte dell’Europa, c’è necessità di affrontare la transizione con maggiori investimenti sia sull’aspetto tecnologico sia sull’aspetto della transizione sociale”, ha sottolineato Bombardieri, ricordando che “da tempo abbiamo chiesto che ci sia un aiuto condizionato alle imprese nel nostro paese, ne abbiamo parlato fin dai tempi del Covid”.
Ma le aziende devono rispettare precise condizioni: rimanere in Italia e non licenziare
“Purtroppo – prosegue Bombardieri – stiamo affrontando tante vertenze presso il ministero, di tante aziende che aprono procedure di crisi, che addirittura chiudono gli stabilimenti e lo fanno perché sostengono che il costo dell’energia in Italia è elevatissimo. Non mi pare che fino ad oggi sia successo niente. Proviamo a dare una risposta concreta. Proviamo, finché non decidiamo come arrivare al Green deal, e noi siamo per arrivare al Green deal, a dare una risposta immediata che permetta di salvaguardare i posti di lavoro e di abbassare il costo dell’energia, non solo per le aziende, ma anche per il popolo italiano. Più volte la Uil ha espresso la necessità di ricalibrare le misure del Green deal”.
Alla domanda su come valuti la proposta della Uil, la sottosegretaria per le Imprese e il made in Italy, Fausta Bergamotto ha dichiarato che sul nucleare “pensiamo che nell’arco di cinque anni si possa partire. Però cinque anni devono passare e le nostre imprese hanno bisogno di aiuto, quindi siamo disponibili a valutare tutte le ipotesi possibili”.