Con i numeri non certo incoraggianti, in queste ore da nord a sud si stanno moltiplicando le ordinanze per arginare il contagio da coronavirus e i governatori si stanno muovendo sempre più in ordine sparso. Andando avanti con le strette sui loro territori. In Sardegna si potrebbe addirittura arrivare al lockdown: entro 24, massimo 48 ore, il presidente della regione Christian Solinas (nella foto) dovrebbe adottare uno “Stop&Go” di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus.
L’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale parla di 243 nuovi positivi (163 rilevati attraverso attività di screening e 80 da sospetto diagnostico) che fanno salire a 6.886 il totale dei casi complessivamente accertati nell’Isola dall’inizio dell’emergenza. Record anche di tamponi eseguiti: 3.378 in un giorno. Le vittime sono in tutto 181. Salgono a 264 i pazienti ricoverati in ospedale, ai quali si aggiungono i 36 in terapia intensiva. Numeri mai visti in Sardegna nel 2020 che hanno spinto il comitato tecnico scientifico regionale avrebbe consigliato un blocco totale sul genere di quello già sperimentato in primavera, in piena pandemia.
Coprifuoco già deciso da Campania, Lombardia e Lazio, Vincenzo De Luca ha firmato ieri l’ordinanza chiude “tutte le attività commerciali, sociali e ricreative” dalle 23 alle 5 del giorno successivo Chiusi i centri commerciali nei fine settimana, divieto di spostamento dalla provincia di residenza verso altre province del territorio regionale. Ieri è scattato il coprifuoco anche in Lombardia con gli stessi orari (dalle 23 alle 5)sino al 13 novembre e la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana. L’ordinanza di Fontana prevede anche la didattica a distanza per le scuole secondarie superiori, nonostante la contrarietà dei sindaci e della ministra Azzolina. A partire da oggi, per una durata di 30 giorni, avvio del coprifuoco dalle 24 fino alle 5 anche nel Lazio, mentre da lunedì didattica a distanza per le scuole secondarie superiori e Università.
Per decisione del prefetto Matteo Piantedosi a Roma alcune piazze della movida dalle 21 alle 24 saranno transennate per evitare assembramenti: piazza Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e piazza Trilussa a Trastevere. ma la Capitale non è l’unica a “blindarsi”. Anche a Torino la prima cittadina Chiara Appendino firma una stretta per le aree a rischio assembramenti, la chiusura anticipata alle 22.30 per le attività di vendita da asporto diverse dagli esercizi pubblici. Per Asti è prossimo il coprifuoco. In Veneto, Luca Zaia intende continuare a resistere: “Mascherine, no lockdown”, insiste ma anche lui annuncia un’ordinanza per “alleggerire gli assembramenti.
In ogni caso le reazioni differenziate non piacciono al Pd:“Rispondere in 20 modi diversi a un’emergenza così violenta e diffusa crea un indebolimento della risposta: dover sempre mediare fra letture diverse del fenomeno induce una capacità di reazione attenuata”, dice chiaro il vice segretario dem Andrea Orlando. E oggi una nuova riunione di coordinamento tra governo e regioni potrebbe essere convocata proprio per tentare di trovare “un’ omogeneità sulle ordinanze”.
E alle regione che stanno adottando il coprifuoco si è aggiunta, nel pomeriggio di oggi, anche il Piemonte. La decisione è stata assunta durante l’incontro tra il presidente della Regione, Alberto Cirio, le istituzioni e le associazioni di categoria. Il coprifuoco, dalle 23 alle 5 del mattino, secondo quanto è stato riferito, verrà introdotto a partire da lunedì 26 ottobre.
“Dalle 24 di questa notte – ha dichiarato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti – scatta il divieto di spostamenti notturni fino alle 5 del mattino in tutto il Lazio. Questa misura, lo voglio sottolineare, è importante per scongiurare il lockdown, perciò l’impegno di tutti è fondamentale, vinciamo insieme la sfida che da mesi stiamo affrontando. So bene quanto possa sembrare difficile, ma è un passo necessario che può rivelarsi decisivo, non molliamo, continuiamo a restare uniti, rispettiamo le regole e ricordiamoci sempre: mascherine, mani igienizzate e distanziamento sociale”.