di Stefano Sansonetti
La sua è un’ascesa che sta facendo un bel po’ di rumore all’interno di Equitalia. E sta scatenando i mal di pancia di altri manager di primo piano della holding pubblica di riscossione dei tributi. Il fatto è che Benedetto Mineo è ormai diventato l’uomo forte all’interno della società pubblica. Suo grande sponsor è il presidente di Equitalia, nonché direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera. Proprio il capo del Fisco italiano ha lavorato negli ultimi mesi a un piano di razionalizzazione del gruppo che porterà alla scomparsa di Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud (ancora adesso formalmente esistenti), le società territoriali che finora si erano spartite da un punto di vista geografico la riscossione nello stivale. Il fatto è che il gruppo ha difficoltà di non poco conto. Tuti gli interventi legislativi che hanno spuntato le unghie a Equitalia, anche su pressione della politica, minacciano di diminuire ulteriormente le entrate. Si pensi all’aumento del numero delle rate per il pagamento dei debiti fiscali, all’impignorabilità della prima casa, alla diminuzione della percentuale di incasso della società sulle somme riscosse. Insomma, Befera sta cercando di sopperire a questo calo di entrate con razionalizzazioni che però non sono sempre gradite dalla struttura. I sindacati, per esempio, in questi giorni stanno facendo bollire qualcosa in pentola in vista di settembre. Poi c’è la questione manager. L’elemento più evidente è appunto il rafforzamento di Mineo, tempo fa molto vicino all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, per il quale ha diretto in regione il dipartimento credito e finanze. Dopo la riorganizzazione, Mineo avrà praticamente pieni poteri come amministratore di Equitalia, circostanza particolarmente indigesta a due manager finora delle prima linea. Si tratta di Giancarlo Rossi, ancora oggi formalmente consigliere delegato di Equitalia Nord, e di Antonio Piras, al momento consigliere delegato di Equitalia Centro. Come detto le due società scompariranno e la riorganizzazione in atto nella holding ha portato ad assegnare a Rossi la divisione riscossione e a Piras la divisione servizi accentrati di corporate. Ma chi nelle scorse settimane ha potuto parlare con i due racconta di un’evidente insoddisfazione. Sta di fatto che Rossi, considerato vicino alla Lega, e Piras, da molti dato in area Pd, al momento sono costretti a subire l’ascesa di Mineo. Che passo dopo passo, dai tempi di Cuffaro fino a ad oggi, è di fatto diventato uno dei principali Befera boy.