L’energia costa meno rispetto a un mese fa ma di più rispetto all’anno scorso. Questa, in estrema sintesi, è la situazione relativa all’andamento del mercato energetico italiano. Fronteggiare il caro-bolletta è diventata una priorità per le famiglie italiane, che usano i servizi del comparatore di tariffe energetiche supermoney.eu o quelli di altri portali dell’ambito per valutare le diverse soluzioni e vagliare l’opzione del mercato libero, richiedono tecnologie più efficienti ma si scontrano con una politica fiscale severissima, che pone l’Italia al primo posto europeo nella classifica relativa ai prezzi delle bollette.
Il rapporto sui prezzi dell’energia del Gme
Secondo il rapporto per il mese di maggio 2015 pubblicato dal Gme – Gestore Mercati Energetici – il prezzo medio di acquisto (PUN) dell’energia ha segnato un calo di 0,56 euro/MWh in riferimento alle tariffe di aprile scorso (-1,2%), ma è in aumento di 0,61 euro/MWh in relazione ai valori di maggio 2014.
Il rapporto mostra un andamento a due velocità: nelle ore ‘fuori picco’, quelle in cui il costo dell’energia è minore, si registra una flessione dei prezzi, i quali raggiungono il valore minimo da luglio 2014. In quelle fasce orarie, infatti, l’energia costa 44,72€/MWh, in diminuzione di 0,72€/MWh su base annua (-3,4%). Di contro, nelle ore di picco l’aumento dei costi è pari al +7,3%, per un costo dell’energia pari a 52,63€/MWh (+3,60 euro).
Gli scambi di energia tornano in negativo, frenano le importazioni
Dopo tre mensilità (febbraio-aprile 2015) caratterizzate da una crescita degli scambi di energia nel Mercato del Giorno Prima (MGP), ovvero il mercato dove produttori, grossisti e clienti finali possono vendere o acquistare energia elettrica per il giorno successivo, a maggio l’andamento dei mercati ha accusato una flessione dello 0,8%, frenando le ottimistiche previsioni di ripresa nel settore della domanda elettrica.
Da dieci anni il valore delle importazioni nel mercato dell’energia non si attestava su valori così ridotti nel mese di maggio. Allo stesso modo, si riduce il volume della compravendita di energia elettrica sul mercato internazionale.
La distribuzione dei consumi
Il prezzo dell’energia segna un tendenziale aumento in tutto il Paese, con la significativa eccezione della Sicilia (-29,5% su base annua, per un costo pari a 54,54€/MWh). Si attesta ancora un forte squilibrio tra le tariffe del Nord Italia e quelle del Mezzogiorno (48,00 €/MWh contro 43,87 €/MWh). Si segnala, infine, una flessione dei mercati in relazione sia ai volumi di energia elettrica scambiati nel Sistema Italia (-0,8%) e sia agli scambi nella borsa elettrica (-4,2%).