Aperta un’inchiesta sull’alluvione in Emilia-Romagna e per la morte dell’ottantenne che è stato travolto dall’acqua mentre era in bici. Intanto, si inizia a fare la conta dei danni con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che promette una ricostruzione totale.
Emilia Romagna, aperta l’inchiesta per l’alluvione
A causa dell’alluvione in Emilia Romagna, oltre ai tanti sfollati, si sono registrati anche due morti. Così la Procura di Ravenna ha aperto un’inchiesta per la morte di Remo Bianconcini, 80 anni, che era in sella alla sua bici quando è stato travolto dalla furia dell’acqua del Senio a Castel Bolognese.
“Inizieremo dalle prossime ore l’avvio della quantificazione dei danni in tutto il territorio e speriamo oggi finisca l’emergenza più pesante per la pioggia, ma il rischio di frane e microfrane diventa molto forte in un territorio colpito prima dalla siccità e poi da una caduta d’acqua”, ha detto in radio il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Bonaccini promette che tutto sarà ricostruito
“Siamo al lavoro per determinare in tempi rapidi l’entità di tutto ciò che serve per la messa in sicurezza del territorio e la ripartenza“. Sono state le parole del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, a Faenza per coordinare le azioni da mettere in campo in merito all’alluvione di ieri. “Ieri ho ricevuto una telefonata da Mattarella; l’interlocuzione con la presidente Meloni e il ministro Musumeci è costante. La procedura di mobilitazione nazionale è avviata. La quantificazione dei danni è il prossimo passo in direzione della richiesta di stato di emergenza. Forse già oggi il Consiglio dei ministri metterà a disposizione delle risorse. Esprimo il mio cordoglio alle famiglie dei due deceduti: vite che non potranno essere restituite. Tutto il resto sarà ricostruito”.
Intanto, arriva un attacco al presidente della Regione in una nota dal parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna. “Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini nei momenti di emergenza non vuole il contraddittorio, sfugge di fronte a interrogativi a cui non sa o non può rispondere. È successo questa mattina a Faenza, nel salone comunale, dove Bonaccini dopo aver recitato il solito copione autoassolutorio per mettersi al riparo da ogni critica, mi ha impedito di prendere la parola per rivolgergli alcune semplici domande e se ne è andato come una furia per intrattenere i giornalisti in conferenza stampa“.