Esplode a Napoli l’emergenza casa in modo drammatico. Dal Comune stanno arrivando decine di ordinanze sindacali di sfratto e sgombero in queste settimane. E diventino centinaia se si parte dall’inizio dell’anno. A denunciarlo è l’Unione Inquilini Campania con il suo segretario Domenico Lopresto che sta seguendo la vicenda e sta inviando una raffica di ricorsi all’Amministrazione comunale: “sono inquilini che hanno titolo ad essere regolarizzati. C’è una donna anziana invalida civile a Ponticelli, dopo aver presentato una domanda di voltura per separazione dal coniuge si è vista arrivare un’ordinanza di sfratto invece che di assegnazione dal Servizio Casa”.
Una raffica di ricorsi contro l’Amministrazione da parte dell’Unione inquilini: ci sono anziani e invalidi sotto sfratto
Poi c’è un altro inquilino a Melito che “dopo il decesso della mamma e sempre dopo una domanda di voltura si è visto notificare lo sfratto per un arretrato di appena 1.162 euro”. Lopresto punta il dito sulla “ferocia e il cinismo di provvedimenti adottati frettolosamente”. Altre vicende analoghe, sempre con gli stessi profili di persone anziane che da 40 anni vivono in queste abitazioni, sono segnalate anche a Miano e via Stadera a Poggioreale. Lo stesso sindacato degli inquilini denuncia anche l’atteggiamento delle organizzazioni edilizie di imprese all’ultimo tavolo in prefettura: “si sono ribellate alla volontà del prefetto che ha proposto di usare la forza pubblica come ultima ratio verso le persone anziane”.
Il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per trovare una soluzione alle famiglie sotto sgombero al Frullone
Ieri mattina davanti Palazzo San Giacomo in concomitanza con la seduta del consiglio comunale hanno protestato anche le nove famiglie sotto sfratto dall’Asl Napoli centro all’ex manicomio del Frullone. Dal primo marzo queste persone non avranno più un tetto. Non è stato sufficiente nemmeno l’incontro con la vicensindaca Laura Lieto che “ha manifestato l’impegno del Comune per cercare una soluzione politica insieme alle tre Istituzioni ma per ora non è emersa una proposta concreta. E il tavolo in Prefettura che dovrà decidere su uno sgombero imminente”.
Ieri è stato adottato un ordine del giorno in consiglio comunale per sollecitare gli enti coinvolti e la stessa Amministrazione a trovare una soluzione. Questa è una vicenda che va avanti da 40 anni quando i nuclei familiari furono collocati in quegli spazi: “ci dissero che ci avrebbero sistemati e facemmo anche la domanda per la sanatoria nel 1995 come categoria A ma sono scomparse. Ora l’Asl ha ordinato lo sgombero coatto”, spiega una delle donne in piazza.
In prefettura un tavolo per trovare una soluzione
Il tavolo in prefettura deve trovare una soluzione per evitare che le prime famiglie vadano per strada tra due giorni. Il dito è puntato contro il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva: “siamo poveri, noi siamo brave persone e siamo in regola – ribadisce un’altra anziana – ora dopo 40 anni vado in mezzo a una strada. Sono vedova e prendo una pensione minima di 370 euro al mese con figli e nipotini a carico”.