“Il comitato di sicurezza dell’Ema imporrà ad AstraZeneca robusti studi per capire di più sugli effetti di rischio”. È quanto annunciato il responsabile della task force sull’analisi dei dati dell’Ema, Peter Arlett, a proposito delle valutazioni in corso sul vaccino Asstrazeneca dopo i casi di trombosi segnalati in diversi Paesi.
L’azienda farmaceutica anglo-svedese, ha sottolineato ancora Arlett, dovrà fare “studi di laboratorio per cercare di comprendere meglio l’effetto dei vaccini sulla coagulazione, esaminare i dati esistenti di studi clinici ravvicinati per valutare si vi siano ulteriori informazioni sui possibili rischi e condurre anche studi epidemiologici”.
La presidente chiarisce la presidente del Prac, la commissione di valutazione del rischio dell’Ema, Sabine Straus, ha specificato che esiste “un forte legame” tra il vaccino di AstraZeneca e gli eventi collaterali rari e per questo motivo c’è una “probabile causalità tra gli eventi e la somministrazione del vaccino”.
“Ogni decisione nazionale sull’uso ottimale” del vaccino AstraZeneca, ha detto la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, “deve anche tenere conto della situazione pandemica di ogni singolo Paese e di altri fattori come ospedalizzazioni e disponibilità di vaccini”. “L’Ema – ha aggiunto – sta lavorando con le autorità nazionali e l’azienda per garantire che i rischi siano comunicati in modo proattivo agli operatori sanitari”. La direttrice ha sottolineando l’importanza che “le persone vaccinate e i sanitari siano consapevoli della possibilità” di effetti collaterali, così da “reagire velocemente per minimizzare i rischi”.
L’Ema, sempre nel corso della conferenza stampa di oggi, ha reso noto che “su 4,5 milioni di dosi somministrate del vaccino di Johnson&Johnson sono stati segnalati tre casi di trombosi simili a quelle notate in AstraZeneca”.
Le trombosi rare rilevate su alcune decine di pazienti sottoposti e al vaccino anti Covid di AstraZeneca sono “un effetto collaterale potenziale sospetto” del siero “su un numero estremamente limitato” di casi, ha detto, invece, June Raine dell’autorità britannica sui farmaci. Raine ha detto che “esiste la forte possibilità” di un qualche legame “anche se occorre ulteriore lavoro per provare oltre ogni dubbio” un rapporto causale. Resta comunque l’indicazione che “i benefici di AstraZeneca contro il Covid-19 e i rischi associati, di ospedalizzazione e morte, siano superiori ai rischi per la gran maggioranza delle persone”.
Intanto salgano a 76 i casi di trombosi rare e a 19 i morti registrati nel Regno Unito fra le circa 20 milioni di persone che hanno utilizzato finora il vaccino Astrazeneca nel Regno Unito. A renderlo noto è un rapporto dell’autorità britannica del farmaco, Mhra, che ribadisce, tuttavia, che al momento non è provato un rapporto di causa-effetto.