La posizione dell’Ema su AstraZeneca non è cambiata: “Il bilancio rischi-benefici resta positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione”. E’ quanto precisa la stessa autorità europea per i farmaci in una nota riferendosi alla “disinformazione” scaturita da una dichiarazione di un loro esperto – quella del coordinatore della task force vaccini dell’Ema, Marco Cavaleri (leggi l’articolo) – mal interpretata e pubblicata su un quotidiano italiano.
“Durante il fine settimana – si legge nella nota diffusa dall’Ema – sono stati pubblicati molti articoli contenenti elementi di disinformazione in merito alla valutazione scientifica, da parte dell’Ema, del vaccino AstraZeneca”. Ma la posizione dell’Ema sul vaccino Astrazeneca è chiara: “il rapporto rischi-benefici è positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione”.
La fonte della disinformazione, si legge ancora nella nota, è stato “un articolo pubblicato su un giornale italiano che ha citato erroneamente uno dei nostri esperti e per il quale abbiamo chiesto una rettifica formale”. Molte fonti di informazioni, spiega ancora l’Ema, hanno poi pubblicato articoli sula base dell’intervista non corretta.
“Nell’interesse di una corretta informazione basata sui fatti chiediamo quindi di aggiornare gli articoli contenenti false informazioni per ribadire invece l’immutata posizione dell’Ema rispetto al vaccino Vaxzevria prodotto da AstraZeneca. Se le nostre raccomandazioni dovessero cambiare – si legge ancora nella nota – l’Ema lo comunicherà in maniera trasparente e pro-attiva ai media e al pubblico. I giornalisti sono invitati a consultare il nostro sito web per ogni nuova informazione”.
“Tutti i vaccini approvati dall’Ema, incluso quello di AstraZeneca, mantengono un rapporto rischi-benefici positivo soprattutto nei soggetti anziani e vulnerabili, per cui dovrebbero continuare a essere utilizzati”, ha detto oggi all’Ansa lo stesso Cavaleri ribadendo che la posizione dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca “non è cambiata”, ma naturalmente i casi di trombosi finora avvenuti soprattutto in giovani donne sono all’attenzione dell’ente regolatorio.
“Sono emersi casi di trombosi con piastrinopenia, che sono stati esaminati dal nostro comitato di farmacovigilanza” e “in aggiunta l’Ema ha condotto nuove analisi per contestualizzare il rischio di trombosi in diversi gruppi di età, per sesso e in diversi contesti epidemiologici”, che, ha aggiunto l’esperto dell’Ema, “hanno permesso di definire come utilizzare il vaccino nel contesto delle campagne vaccinali”.