Dare l’addio al Reddito di cittadinanza per portare 200 euro in più in busta paga. Questa la ricetta di Matteo Renzi che, intervenuto ai microfoni di Isoradio, è tornato a prendersela con la misura per arginare la povertà che, nel 2019, è stata lanciata dal Movimento 5 Stelle.
Sul Reddito di cittadinanza, la matematica dà torto a Renzi
Per un taglio del cuneo fiscale “oggi 80 euro non bastano più, ne servono almeno 200 in busta paga per dare un po’ di respiro, e non una tantum ma sempre”. “L’unica volta che è stato fatto il taglio del cuneo fiscale è stato nel 2014 con il mio governo, lo riconoscono sia i sindacati che le imprese. Il problema è che per farlo adesso c’è bisogno che tutti i partiti la smettano di fare cose che non servono a niente” ha sottolineato Renzi.
Peccato che qualcosa nel suo ragionamento non sembra funzionare. Già perché, dati alla mano, gli 80 euro in più in busta paga costarono allo Stato quasi 10 miliardi di euro all’anno mentre il Reddito di cittadinanza costa meno di 8 miliardi. Insomma la matematica sembra dargli torto perché a conti fatti, per fare quanto chiede, serviranno molti più soldi.