Rilanciare il sistema Toti, senza pronunciare il nome del “patteggiatore” Toti. Era la sfida alla quale erano chiamati i leader di centrodestra planati ieri ai Magazzini del Cotone di Genova per la chiusura della campagna elettorale di Marco Bucci.
Liguria, dimenticato lo scandalo del sistema Toti
Una sfida difficile, riuscita a quasi tutti: Giorgia Meloni, Antonio Tajani, persino alla new entry Stefano Bandecchi (cooptato all’ultimo dal centrodestra per tentare di raggranellare qualche voto in Liguria e in Umbria), hanno sorvolato sullo scandalo Liguria, incensando Bucci, l’alter ego di Toti. Chi non ha passato la prova è stato invece Matteo Salvini: “Se siamo qui, è anche grazie alla gestione di Toti e a nove anni di buon governo della Liguria. Non c’è niente da cancellare”, ha detto il vicepremier.
Dimenticando forse che la magistratura genovese ha analizzato molti di quei nove anni, ricostruendo favori, accordi illeciti, appalti concessi ai finanziatori delle campagne elettorali e questue sugli yacht di Aldo Spinelli… Tutte verità cristallizzate dai vari patteggiamenti.
Meloni ha parlato di tutto tranne di Bucci
Ma tutti gli occhi erano per lei, Giorgia, che, come accaduto per la Sardegna, nel suo intervento ha parlato di tutto, tranne delle elezioni regionali. Dai giudici (“non agisco per interesse personale, agisco per convinzione, so di essere un problema per alcuni (magistrati, ndr), ma non per la maggioranza”), alla Sanità (“a sinistra siano scarsissimi in matematica, gli regaleremo una calcolatrice”), fino alla figuraccia albanese (“I cinquestelle con poco meno di quello che noi spendiamo sull’Albania ci compravano i monopattini”).
Poco, molto poco, di Bucci. “Fino a qualche settimana fa la sinistra già cantava vittoria. Noi ci siamo ritrovati ad attraversare una situazione difficile, il centrosinistra pregustava una vittoria schiacciante, poi sono tornati a fare i conti con la realtà. E la realtà è che il centrodestra ha portato lo sviluppo”, ha scandito, “Noi siamo una coalizione compatta, siamo insieme non perché condividiamo un nemico. Abbiamo messo in campo l’uomo migliore”.
E, tra un slogan e l’altro, ha anche trovato il modo di “sedare” le proteste dei balneari, che si sono presentati alla convention, per chiedere conto delle promesse fatte dalla premier e non mantenute. “Noi parliamo dopo”, ha detto loro dal palco.
Salvini: “La Liguria non è un test nazionale”
Salvini, dal canto suo, ha preferito lanciare messaggi alla sua maggioranza: “Non dobbiamo mai sfilacciarci, perché noi siamo scomodi. Se siamo compatti, uniti e non siamo ricattabili, noi governeremo il Paese per i prossimi trent’anni”, ha detto. Per poi aggiungere: “Nel centrodestra siamo realtà diverse con un obiettivo e un destino comune”. Salvini è stato il meno “tranquillo” tra i leader presenti e l’ha detto chiaro: “La Liguria non è un test nazionale”.
Tajani contro il “Generale Inverno”
Più calato nell’ottica del voto Tajani, che ha invitato i liguri a mettersi “le calosce e andate a votare”. “Dobbiamo battere il generale inverno che non è nostro amico, però ce la possiamo fare proprio perché siamo convinti”, ha scandito dal palco. E, non contento, ha poi regalato alla platea la sua personalissima interpretazione della tragedia del Morandi: “Bucci ha ricostruito il Ponte Morandi, ferita profonda per Genova. Ma se tutti quelli che distruggevano i castelli di sabbia avessero fatto costruire la Gronda, magari il Ponte Morandi non sarebbe caduto. Ecco cosa significa fare”. Avranno apprezzato molto i parenti delle vittime.
Bandecchi torna a destra e ringrazia
Infine ha preso la parola Bandecchi che ha ringraziato tutti “per aver permesso ad Alternativa popolare di poter tornare nella famiglia del centrodestra”. “Oggi in Liguria sta succedendo una cosa particolare, qua si giocherà la partita dell’Italia di domani. Bucci sarà l’inizio di questa nuova era, che vedrà un centrodestra rafforzato anche da Alternativa popolare, che vedrà nuovo impulso per l’Italia – ha continuato Bandecchi -. Qua si giocherà una partita difficile, una partita strategica e fondamentale. Liguria, Emilia Romagna e Umbria: pensavano di fare un 3-0, oggi sanno che sarà possibile anche un 1-2. Oggi da qua grazie a Bucci ripartirà il rinnovamento per l’Italia, un rafforzamento del governo”.