Giornata di vigilia e di veleni in Francia. Con En Marche che ha denunciato, poco prima della mezzanotte in cui è scattato il silenzio elettorale, di aver subito un massiccio e coordinato attacco hacker. Oggi è vietato anche commentare sull’episodio denunciato dallo staff di Emmanuel Macron, uno dei due candidati all’Eliseo. L’altra al ballottaggio di domani è Marine Le Pen del Front National.
Ieri sera sono state pubblicate email, documenti contabili e file rubati da account dei funzionari del movimento En Marche. Una rivelazione che ha avvelenato il clima e fatto sobbalzare dalla sedia l’intero staff di Macron. Alcune fonti riferiscono della pubblicazione di nove gigabyte di dati. L’utente che ha rilasciato i file è anonimo, si firma EmLeaks. Diversi i sospettati. C’è chi ci vede dietro hacker al servizio della Russia, chi invece ci vede la mano americana. Secondo alcuni media britannici dietro i primi tentativi di diffusione sui social ci sarebbe un gruppo di estrema destra americano. Documenti riversati sui social attraverso un link dal sito Wikileak che ha subito inteso chiarire di non avere niente a che fare con la vicenda.
Sull’accaduto è intervenuta immediatamente la commissione nazionale di controllo della campagna presidenziale ammonendo i media di “non dare conto dei contenuti dei file pubblicati dagli hacker, ricordando che la diffusione di false informazioni è passibile di essere perseguita a norma di legge”.
All’estero già si vota, sul territorio francese seggi aperti dalle 8 alle 19, fatta eccezione per le grandi città dove sarà possibile votare fino alle 20. Immediati gli exit polls. Al primo turno Macron ha ottenuto il 24,01%, Le Pen il 21,3%. Nel frattempo i due candidati hanno incassato anche lo schiaffo di Papa Francesco che ha criticato aspramente i toni del confronto-scontro tra i due contendenti per l’Eliseo in tv.