Conferme, trionfi e anche qualche sorpresa. Le elezioni europee forniscono diversi elementi di riflessione non solo dal punto di vista dei partiti, ma anche dei singoli candidati. Da una parte, per le preferenze ottenute dai leader, scesi in campo pur decidendo di non accettare il seggio a Bruxelles. E dall’altra per gli eletti italiani al Parlamento europeo, con conferme e anche qualche sorpresa, oltre a exploit inattesi.
Elezioni europee, le preferenze da record
Sul fronte delle preferenze, come prevedibile, la regina delle elezioni europee è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. I dati non sono ancora definitivi, ma il suo nome – in molti casi, probabilmente, scrivendo solo “Giorgia” – è stato indicato da circa 2,4 milioni di elettori. Il risultato migliore al Nord-Ovest, con 623mila preferenze. Ma anche al Nord-Est, al Centro e al Sud per la presidente del Consiglio siamo su cifre attorno ai 500mila voti.
La sfida personale era quella con la segretaria del Pd, Elly Schlein, sconfitta nettamente: al Centro la leader dem ha preso oltre 130mila preferenze, nelle Isole 84mila. Non avvicinandosi neanche alla metà dei voti di Meloni. Meglio di lei fa il candidato di punta della Lega, il generale Roberto Vannacci: per lui, in totale, circa 535mila preferenze, ma era candidato in tutte le circoscrizioni.
Tornando sui leader, quello di Forza Italia, Antonio Tajani, avvicina la soglia delle 400mila preferenze, risultando il candidato più votato del suo partito ovunque fosse candidato. Ben diversa la situazione per Carlo Calenda: candidato in tutte le circoscrizioni, si ferma poco sopra gli 80mila voti. Poca gloria anche per Matteo Renzi, intorno alle 200mila preferenze.
Tra i candidati in più collegi, ottimi risultati per Ilaria Salis con Avs (176mila in due circoscrizioni) e Mimmo Lucano, vicino a quota 200mila in quattro macroregioni. Poi ci sono i candidati in una sola circoscrizione ma che hanno ottenuto consensi da record. Soprattutto nel Pd, che nel Nord-Ovest raccoglie le 283mila preferenze di Cecilia Strada e le 210mila di Giorgio Gori. Al Nord-Est, invece, il re delle preferenze dem è Stefano Bonaccini, con 390mila voti. Ancora meglio fa, al Sud, Antonio Decaro: per l’ex sindaco di Bari ben 495mila preferenze. Sempre al Sud Lucia Annunziata supera i 240mila voti. Da segnalare anche i 118mila voti di Pasquale Tridico (M5S) al Sud e i 121mila di Tamajo (Forza Italia) nelle Isole.
Gli eletti italiani al Parlamento Ue
Non sono mancate, inoltre, le sorprese, con qualche candidato di spicco rimasto fuori. Non solo chi, come Matteo Renzi ed Emma Bonino, non ha raggiunto la soglia di sbarramento. Ma anche candidati eccellenti come Vittorio Sgarbi per Fratelli d’Italia (molto indietro al Sud). Vediamo, invece, chi è già certo di far parte dei 76 parlamentari italiani a Bruxelles. Partiamo da Fratelli d’Italia, che dovrebbe ottenere 25 seggi. Considerando che rinuncerà Meloni, tra gli eletti ci sono invece Carlo Fidanza, Mario Mantovani, Lara Magoni, Pietro Fiocchi, Elena Donazzan, Nicola Procaccini, Marco Squarta, Alberico Gambino, Denis Nesci, Giuseppe Milazzo e Ruggero Razza. Qualche europarlamentare uscente e qualche esponente locale, quindi.
Il Pd, che sarà la prima delegazione nel gruppo dei Socialisti europei, elegge invece 21 deputati a Bruxelles. Certi dell’elezione sono Alessandro Zan, Irene Tinagli, Alessandra Moretti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Nicola Zingaretti, Raffaele Topo, Pina Picierno, Georgia Tramacere e Giuseppe Lupo. Oltre ai già citati Decaro, Bonaccini, Annunziata, Gori e Strada. Diversi i nomi in attesa di conoscere il proprio destino, da Pierfrancesco Maran ad Annalisa Corrado. In bilico fino all’ultimo, ma alla fine dovrebbe farcela tra resti e conteggi in ritardo, Marco Tarquinio.
Tra gli eletti dei Cinque Stelle c’è invece l’ex direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà, al Nord-Ovest. Certi di un seggio anche Sabrina Pignedoli, Carolina Morace, Valentina Palmisano, Mario Furore e Giuseppe Antoci, oltre al già citato Tridico. In ballo, ancora, l’ultimo posto tra gli 8 eletti pentastellati. Forza Italia cede un eletto a Svp (Herbert Dorfmann) e conquista altri sette seggi: andranno a Bruxelles l’ex sindaca di Milano, Letizia Moratti, e poi Massimiliano Salini, Salvatore De Meo, Fulvio Martusciello e Marco Falcone.
Sono otto gli eletti per la Lega, a partire da Vannacci. Nella delegazione che farà parte del gruppo Id, con Marine Le Pen, ci dovrebbero essere anche Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri, Anna Maria Cisint (la sindaca anti-islam) e Raffaele Stancanelli (che ha preso più preferenze di Vannacci nelle Isole). L’ultimo gruppo a ottenere seggi è quello di Alleanza Verdi-Sinistra, con sei eurodeputati: certi della poltrona europea sono Salis, Lucano e l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. Ancora da decidere gli altri tre eletti della lista.