A pochi giorni dalle elezioni in Gran Bretagna, previste per l’8 giugno, la premier, Theresa May, è sotto assedio: gli attentati terroristici stanno indebolendo la sua leadership, mentre i sondaggi indicano una prepotente crescita dei laburisti guidati da Jeremy Corbyn e un tracollo dell’estrema destra dell’Ukip, che sembra essersi sgonfiato dopo la Brexit: il consenso non va oltre il 5%.
Il rilevamento più inquietante per i conservatori è quello di YouGov realizzato per il Times: il centrodestra avrebbe solo tre punti di vantaggio a livello nazionale rispetto al centrosinistra, con un 42% contro il 39% che metterebbe così a rischio la formazione di una maggioranza stabile. Certo, l’aspetto importante è che l’attribuzione dei seggi avviene con il sistema maggioritario: chi vince nel collegio ottiene il posto in Parlamento. Per questo motivo il dato complessivo ha un valore relativo: è fondamentale conquistare un voto in più in ogni singolo scontro. Inoltre, altri sondaggi sono più ottimistici per la premier: secondo The Guardian la situazione è 45% contro 33%.
Tuttavia, il trend è evidente per Theresa May: qualche mese fa i Tories erano dati in vantaggio di oltre venti punti percentuali, anche dallo stesso istituto YouGov: queste cifre lasciavano presagire una vittoria agevole per la prima ministra che ha raccolto l’eredità di David Cameron, indipendentemente dal sistema elettorale. Per quanto riguarda i Libdem, guidati da Tim Farron, puntano nella migliore delle ipotesi a raggiungere il 10% con l’intento di ottenere qualche seggio che potrebbe rivelarsi fondamentale nell’ambito di una eventuale coalizione. Allo stato i sondaggi attestano il “polo centrista” del 7% dei consensi, ma con un parziale potenziale di crescita.
Ecco la tabella dei sondaggi in Gran Bretagna tratta dal sito Ukpollingreport (clicca sull’immagine per ingrandirla).