Trarre valutazioni politiche nazionali dalle elezioni amministrative è un gioco pericoloso e spesso inutile però qualche spunto interessante in giro non si può non intravedere. Palermo sembra tornata indietro di trent’anni. Non solo per l’ombra della mafia che ha portato all’arresto di un candidato poco prima delle elezioni ma perché il rumore tutto intorno è lo stesso doloroso sapore dei tempi più bui.
Elezioni amministrative, Cuffaro è sbarcato di nuovo sulle televisioni nazionali con l’atteggiamento del padre nobile
Il candidato di centrodestra fortemente voluto e sostenuto da Dell’Utri e da Cuffato segna una vittoria facile. Cuffaro addirittura è sbarcato di nuovo sulle televisioni nazionali con l’atteggiamento del padre nobile. Non male per il trentennale di Falcone e Borsellino: un’elezione con questi contorni non si immaginava nemmeno negli incubi peggiori.
Il centrodestra vince al primo turno a Palermo con Roberto Lagalla (nella foto), e con ogni probabilità anche a Genova e L’Aquila, rispettivamente con Marco Bucci e Pierluigi Biondi. A Verona la sorpresa è Damiano Tommasi, al ballottaggio con Sboarina (FdI), a riprova che le persone serie funzionano eccome.
A Parma è avanti il centrosinistra mentre perde l’ex sindaco di centrodestra Pietro Vignali. Un dato che ci si aspettava: la Lega crolla. Salvini perde la sua sindaca uscente di Lodi, Sara Casanova, dove il centrosinistra vince al primo turno con Andrea Furegato. La Lega perde il confronti con FdI sia a Parma che a Verona. Il nuovo Matteo Salvini è Giorgia Meloni, anche se Salvini prova a minimizzare mentre prova a riprendersi dalla batosta del referendum.
Male, molto male anche il Movimento 5 Stelle. Forse bisognerebbe avere il coraggio di riconoscere che Giuseppe Conte (per motivi che bisognerebbe avere voglia di analizzare) non riesce ad arrestare il declino del partito. E infatti, manco a dirlo, Renzi e compagnia cantante (sempre nascosti nelle liste degli altri) sono già saltati al collo di Letta per invitarli a fare il centro-centro-centro-sinistra con loro.
Salvini e Meloni intanto hanno già cominciato a litigare per le prossime politiche, con le urne ancora chiuse. Lo scenario è più che preoccupante. Una curiosità: a Ventotene il candidato sindaco Adinolfi con il Popolo della famiglia ha preso zero voti. Pure troppi. La realtà non è una cena di gala.