Elena Donazzan, assessora di Fratelli d’Italia in Veneto, ha celebrato la festa della Liberazione del 25 aprile nella foiba Buso de la Spaluga sul monte Corno a Lusiana. Quello in cui hanno ucciso 14 soldati nazisti, come spiega su Facebook il consigliere comunale di Schio Carlo Cunegato.
Elena Donazzan: l’assessora di Fratelli d’Italia in Veneto festeggia il 25 aprile in una foiba
La stessa Donazzan rivendica tutto in un’intervista rilasciata al Mattino di Padova e riportata da Fanpage: “La cerimonia era stata preventivamente comunicata alle autorità di pubblica sicurezza”, rispettando quindi le regole anti-Covid e alla presenza di “una trentina di amministratori vicentini”. Secondo l’assessore regionale si deve “ritrovare la serenità e lavorare bene per la nostra patria, ciascuno con la propria storia personale e familiare, ciascuno con le proprie differenze politiche, ma uniti su quelle azioni che servono a difendere e ad aiutare l’Italia. Da italiani siamo chiamati una volta per tutte a compiere un autentico salto di qualità culturale, mirando ad una pacificazione nazionale che consegni definitivamente alla storia quei fatti che videro i nostri connazionali sacrificare la propria vita chi per l’onore d’Italia, chi per la libertà, ma con pari dignità”.
Cunegato su Facebook è più severo: “Dove è andata a festeggiare la Liberazione dal nazifascismo l’assessore regionale all’istruzione Donazzan? Ovviamente a Lusiana per ricordare 14 soldati nazisti uccisi alla fine del conflitto. Dopo aver fatto il saluto romano e aver cantato “Faccetta nera” alla Radio non poteva esserci un posto migliore per ricordare chi è morto per la nostra libertà. Nel suo discorso ha affermato che dobbiamo ricordare “chi ha sacrificato la propria vita per l’onore della patria, chi per la libertà, con pari dignità”.
L’assessore che festeggia il 25 aprile rendendo omaggio ai nazisti
No, assessore, non c’è pari dignità. Da una parte c’è chi ha abolito i partiti politici, ammazzato i dissidenti, emanato le leggi razziali, ucciso la democrazia. Chi ci ha condotto in una guerra assurda, chi ha collaborato con i nazisti per l’Olocausto, la caduta nell’abisso più brutale dell’umanità. E dall’altra parte chi li ha combattuti. Se avessero vinto i suoi amici non ci sarebbe libertà di parola, pensiero, non ci sarebbe il diritto di voto. Non saremmo cittadini, ma sudditi di una tirannia. Nessuna pari dignità. Ma da una parte la dittatura e dall’altra la libertà, da una parte chi ha difeso una autocrazia e dall’altra chi l’ha combattuta”.
“Festeggiare il 25 Aprile rendendo omaggio alle milizie naziste del Corpo di sicurezza trentino (Cst) è uno spettacolo indecente, una squallida provocazione che i veneti non si meritano. Massimo rispetto per i morti, ma non è questo il punto”, afferma invece il gruppo Pd al Consiglio regionale del Veneto, commentando la presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan (Fdi), a una celebrazione del 25 aprile a una foiba di Lusiana (Vicenza). “L’assessore Donazzan – prosegue la nota – ancora una volta dimentica di rappresentare un’istituzione democratica e che può ricoprire quel ruolo perché il nazifascismo è stato sconfitto. Purtroppo non si è accontentata dell’esibizione radiofonica dove ha intonato ‘Faccetta nera’, ha voluto replicare alzando ulteriormente l’asticella. Come può continuare ad occuparsi della formazione e dell’educazione dei nostri giovani? È evidente che esiste un caso-Donazzan – conclude il Pd – e Zaia non può continuare a far finta di niente, come accaduto tre mesi fa, altrimenti è complice”.