Elena Del Pozzo, l’autopsia ha rivelato come è morta la piccola diffondendo alcuni risultati preliminari dell’esame. Intanto, i Ris hanno effettuato un sopralluogo in casa di Martina Patti trovando “tracce di sangue da riporto” ed escludendo che l’omicidio possa essere stato compiuto nell’abitazione. L’arma del delitto non è ancora stata trovata.
Elena Del Pozzo autopsia, come è morta? Risultati preliminari
Sono stati diffusi i risultati preliminari dell’autopsia condotta sui resti della piccola Elena Del Pozzo, la bambina di soli quattro uccisa dalla madre Martina Patti e sepolta in un campo abbandonato di Mascalucia, a Catania.
Secondo quanto riferito dal medico legale incaricato di svolgere l’esame autoptico, la piccola è stata pugnalata undici volte e non sette come inizialmente riferito dagli inquirenti. Le undici coltellate con le quali Martina Patti ha colpito la figlia hanno raggiunto la piccola al collo e alla schiena. A proposito delle pugnalate, è stato riferito quanto segue: “I colpi sono compatibili con un coltello da cucina che non è stato ancora trovato. Uno solo dei quali è stato letale, perché ha reciso i vasi dell’arteria succlavia. Ma la morte della bambina non è stata immediata”.
L’autopsia è stata eseguita presso l’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania dal medico legale Giuseppe Ragazzi. Gli elementi individuati, inoltre, hanno consentito di stabilire anche l’orario del decesso: “La morte della bambina sarebbe avvenuta dopo più di un’ora dal pasto che aveva consumato a scuola intorno alle 13”.
Sopralluogo dei Ris in casa di Martina Patti: “Tracce di sangue da riporto”
Chiariti alcuni passaggi cruciali attraverso l’autopsia di Elena Del Pozzo, era ancora in fase di accertamento il luogo presso il quale il delitto era stato compiuto.
Nella mattinata di lunedì 20 giugno, tuttavia, in seguito a un sopralluogo dei Ris in casa di Martina Patti, è stato rivelato che nell’abitazione della 23enne che ha brutalmente assassinato la figlia sono state trovate tracce di sangue. I Ris hanno precisato che le tracce di sangue rinvenute sono state portate nell’appartamento dall’esterno e, di conseguenza, la Procura di Catania ha asserito che “si può con certezza escludere che l’omicidio sia avvenuto a casa”.
Nello specifico, il procuratore Carmelo Zuccaro ha dichiarato: “Dagli ultimi è più recenti esiti degli accertamenti del Ris si può con certezza escludere che l’omicidio sia avvenuta a casa, dove le tracce di sangue rinvenute sono da riporto”.
Nel corso della perquisizione dell’abitazione di Mascalucia, i Ris hanno sequestrato un capo d’abbigliamento di Martina Patti che, in occasione della sua confessione, aveva spiegato di essere tornata a casa dopo l’omicidio per cambiare i vestiti e lavarsi.
Intanto, la donna accusata dell’omicidio della piccola Elena è strettamente sorvegliata dalla polizia penitenziaria nel carcere di Piazza Lanza per timore che possa compiere gesti di autolesionismo oppure essere aggredita da altre detenute.