Election pass, cos’è il certificato elettorale digitale proposto dal Ministero per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Inca?
Election pass, cos’è il certificato elettorale digitale?
Il Governo sta valutando l’introduzione di un election pass che dovrebbe sostituire di fatto le tessere elettorali cartacee. In questo modo, l’esecutivo ha intenzione di sfruttare la medesima tecnologia già sperimentata con il Green Pass durante i mesi vissuti all’insegna della pandemia Covid.
La proposta è stata avanzata dalla Commissione sull’astensionismo che è stata istituita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. La misura è stata presentata dallo stesso ministro D’Incà durante la presentazione di un Libro bianco incentrato sulle cause che stanno tenendo lontani dalle urne gli aventi diritto al voto.
A quanto si apprende, secondo le intenzioni della Commissione sull’astensionismo, l’election pass potrà essere scaricato sul proprio smartphone oppure stampato. Nel momento in cui l’avente diritto si presenterà al seggio, il certificato potrà essere verificato in tempo reale al seggio mediante un’apposita app.
Commissione sull’astensionismo: election pass e altre ipotesi per riportare gli italiani alle urne
Inoltre, la Commissione guidata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento ha anche suggerito di raggruppare le date di voto in due “appuntamenti” elettorali annuali predeterminati: uno in primavera e l’altro in autunno.
Tra le proposte sviluppate per ridurre l’astensionismo in Italia, poi, figura l’ipotesi di consentire ai cittadini di votare “in anticipo” ossia nei giorni precedenti l’election day, ricorrendo a uffici postali o comunali. Secondo la Commissione coordinata da Franco Bassanini, per poter procedere con le procedure di voto anticipato risulta essere indispensabile introdurre e adottare quanto prima il certificato elettorale digitale che diventerà noto come election pass.
Ancora, si è anche pensato di consentire ai cittadini di votare in seggi diversi dal proprio nei giorni delle elezioni purché questi siano situati nella medesima circoscrizione o collegio elettorale.
Il metodo proposto dal Ministero per i rapporti con il Parlamento e la lotta all’astensionismo
Nel presentare il Libro bianco, infine, il ministro d’Incà ha spiegato che la Commissione non ha trovato una correlazione diretta tra la partecipazione al voto e la legge elettorale usata. A ogni modo, ha dichiarato: “Un cambiamento verso il proporzionale potrebbe essere di giovamento – e ha aggiunto –. L’astensionismo è il sintomo di una malattia della non partecipazione alla vita pubblica del nostro paese, la vita pubblica la si fa attraverso il voto per quanto riguarda le democrazie moderne, e questa malattia porta a un degrado e depauperamento della democrazia del Paese, e sappiamo quanto sia importante il valore della democrazia”.