Quindi ora sappiamo che Giorgia Meloni e Sergio Mattarella, mercoledì, hanno pranzato al Quirinale. Il Presidente della Repubblica e la presidente del Consiglio, secondo fonti ufficiali, avrebbero avuto un incontro che viene definito “di routine” per discutere di legge di Bilancio, di Pnrr e del profilo del successore di Raffaele Fitto, nel frattempo volato a Bruxelles. Un pranzo tranquillo, dicono. Sarà.
Mentre i due pranzavano, in Senato Forza Italia votava contro (sul taglio del canone Rai) la maggioranza di cui fa parte, arrivando a una frizione mai vista finora nella compagine di governo. Di sicuro, nonostante le smentite di Palazzo Chigi, il Presidente Mattarella ha avuto nelle ultime settimane il suo bel da fare nel far rimettere nel cassetto emendamenti alla manovra ritenuti inaccettabili (tipo il blitz sul 2 per mille ai partiti). Meloni non ha gradito, perché la nostra presidente del Consiglio ha un’idea tutta sua del governare, un concetto che si avvicina molto al comandare.
Di sicuro ieri il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi – non proprio un parvenu – ha definito il suo alleato Matteo Salvini “un paraculetto”. Poi ha provato a smorzare. Sebbene fraintendere il significato dell’aggettivo “paraculetto” sia a dir poco arduo. L’immagine di Meloni che rassicura Mattarella di fronte a una tavola elegantemente apparecchiata, mentre i suoi si tirano i capelli giù in cortile, è la foto del governo: una messa in posa permanente per gli elettori.