L'Editoriale

Sveglia! Sono spariti i ristori

Sveglia! Sono spariti i ristori

Avrà pure la bacchetta magica, come giornaloni e talk show tv ci fanno credere da un mese, ma al momento l’unico prodigio riuscito a Mario Draghi è aver fatto sparire i ristori alle imprese chiuse per Covid. Sempre pochi rispetto alle attese e talvolta in ritardo, gli aiuti erogati dal governo precedente per lo meno avevano dato un po’ di sollievo. Ossigeno che l’uscita di Conte da Palazzo Chigi ha chiuso chissà per quanto.

Il decreto Ristori 5 è in alto mare e lo scostamento di bilancio da 32 miliardi fatto approvare in Parlamento dall’Esecutivo giallorosso resta inutilizzato, nell’attesa che i nuovi ministri si mettano d’accordo su chi beneficiare di più con questo tesoretto. A sentire i leader e i sottopancia dei partiti che fino a gennaio scorso stavano all’opposizione, adesso sarà sempre Natale e festa tutto l’anno, perché una fetta importante andrà alle partite Iva, una fetta ancora maggiore al turismo, col grosso si pagherà la Cassa integrazione e con tutto il grasso che resta si darà molto più di prima a ristoratori, palestre, estetisti, artisti e compagnia cantando.

La propaganda delle destre e dei loro infiltrati a sinistra – vedi alla voce Italia Viva – funziona così: più prendono in giro gli italiani più hanno consenso. Ma a venti giorni dal giuramento del nuovo premier qualcuno comincerà pure a svegliarsi, e dopo essersi infinitamente rallegrato insieme a Salvini, Renzi e Meloni per il cambio del commissario Arcuri e del capo della Protezione Civile Borrelli magari verificherà se gli è arrivato in tasca un solo euro in più, se si sono fatti concreti passi avanti sulle vaccinazioni o se è improvvisamente finita la pandemia.

Un fact-checking disastroso, perché i contagi aumentano, per i vaccini speriamo niente di meno che in San Marino e l’unica novità sui ristori è che adesso si chiameranno sostegni. Anzi, non adesso, ma quando arriveranno – se arriveranno – non prima di Pasqua e in misura inferiore rispetto ai tempi di Conte. E allora si capirà chi ha fatto il massimo possibile con i Dpcm e chi invece solo chiacchiere.