L'Editoriale

Polvere sotto il tappeto

Al di là della propaganda agostana, buona solo a nascondere la polvere sotto il tappeto, i conti sulla manovra non tornano.

Polvere sotto il tappeto

Le promesse di Matteo Salvini sono solo polvere negli occhi. L’aumento della flat tax, la riduzione delle tasse e il superamento della legge Fornero con la prossima manovra sono semplicemente traguardi irraggiungibili. Persino chi finora è stato più comprensivo nei confronti del governo, come la Cisl, ha iniziato a incalzare l’esecutivo. Su Quota 41 e pensioni, certo, ma anche sugli investimenti in sanità, scuola e per il rinnovo dei contratti pubblici. Pura utopia, a oggi.

Di fronte a una legge di Bilancio destinata a essere lacrime e sangue. Per le nuove regole fiscali Ue (avallate anche dal governo Meloni, ricordiamo), ma anche per un fardello pesantissimo con il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef da confermare. D’altronde abbassare ora gli stipendi con più tasse non verrebbe perdonato a nessuno.

Quindi nella manovra non ci sarà nulla per i giovani, soprattutto quelli precari che non usufruiscono neanche dello sgravio contributivo. E nulla per i meno giovani, con le pensioni anticipate che diventano un miraggio e anche il rischio di nuovi tagli agli assegni. I soldi non ci sono e sicuramente Giancarlo Giorgetti metterà le mani avanti già al Meeting di Rimini. Preparando la strada per un’altra manovra austera. Perché al di là della propaganda agostana, buona solo a nascondere la polvere sotto il tappeto fin quando è possibile, i conti si faranno in autunno. E al momento non tornano.